La Roma ci mette la testa e porta a casa tre punti che, contro uno Spezia che in trasferta ne ha perse 7 su 9, erano d’obbligo. Due gol in fotocopia, su calcio d’angolo battuto da Veretout: sponda di Abraham e incornata di Smalling, tutto very british, a inizio gara; anticipo secco di Ibanez, con la difesa spezzina sempre in affanno sul gioco aereo, all’11’ della ripresa per chiudere una gara che si stava complicando. Le prossime quattro gare per i giallorossi, due prima e due dopo le feste natalizie, saranno contro Atalanta, Sampdoria, Milan e Juventus: in almeno tre di queste bisognerà dare di più per non cadere di nuovo in una crisi di risultati e autostima.
Eppure la gara era cominciata come meglio non poteva: un gol subito per impedire allo Spezia di chiudersi nel fortino, un’altra occasione sprecata da Mayoral su un pasticcio difensivo tra Sala e Provedel, una bella parata del portiere su tiro di Vina liberato da un colpo di tacco di Abraham. Sembrava tutto facile e invece la Roma ha cominciato a giocare a basso ritmo, ridando fiducia allo Spezia che nel primo tempo ha sfiorato il gol con Reca e nella ripresa ha avuto un altro paio di occasioni per riaprire la partita.
Nel momento in cui la squadra di Thiago Motta ha giocato meglio, però, è arrivato il 2-0 segnato da Ibanez che ha permesso alla Roma di gestire il vantaggio fino in fondo. Un gol lo aveva segnato anche lo Spezia, con il volonteroso Manaj, ma in fuorigioco netto. Per puntare un po’ più in alto, la Roma deve recuperare gli assenti: da Pellegrini a El Shaarawy, passando per Spinazzola. Servirebbe qualcosa anche dal mercato, visto che accanto ad Abraham non convincono né Shomurodov né Mayoral e che il giovane Felix, che è già diventato idolo della curva, è promettente ma ancora grezzo.
FONTE: Il Corriere della Sera