Alla vigilia del match con il Sassuolo, José Mourinho ha voluto fare chiarezza sul post gara contro l’Inter: “La squadra è con me, i giocatori mi hanno chiesto di non cambiare e continuare così. Dopo la partita ho parlato con i calciatori, ma quello che ci siamo detti non lo racconto. Di sicuro, posso dire che nessuno si è offeso, questa è una grande bugia. I calciatori mi hanno detto che gli piace il mio modo di lavorare e che nella loro carriera hanno avuto allenatori diversi da me: io dico le cose in faccia, ho dialogo con loro e mi hanno chiesto di non cambiare.
Allenare è dire “abbiamo fatto male”. Io devo analizzare la partita, il primo gol preso: devo far capire a Ibanez, Karsdorp, Mancini e Smalling che hanno sbagliato. I miei calciatori mi hanno detto che vogliono che io faccia così, abbiamo perso una partita e dobbiamo solo lavorare. I club di serie C si sono offesi per le mie parole? Anche quando si gioca a calcetto bisogna avere un certo tipo di personalità, non volevo offendere nessuno”.
Ancora sul match contro la squadra di Inzaghi: “Per dodici minuti a San Siro abbiamo fatto una partita orribile, poi abbiamo meritato molto di più, giocando bene. La frustrazione viene dal fatto che possiamo giocare contro i più forti d’Italia faccia a faccia e meritavamo molto di più di quello che abbiamo raccolto. In dodici minuti potevamo prendere tre gol, questo è frustrante perché un conto è avere la sensazione di non potertela giocare, un conto è giocarsela alla pari, perché anche noi potevamo fare tre gol. Contro il Sassuolo sarà un’altra storia, non c’è più la coppa e dobbiamo pensare al campionato”.
Mourinho ha recuperato Abraham e Pellegrini, che però potrebbe partire anche dalla panchina, e non sono previste esclusioni punitive: “Stanno tutti bene e sono tutti convocati. L’unico escluso è Zaniolo ma è stato escluso dall’arbitro e non da me. Cambio di modulo? Non ne avremo uno fisso fino alla fine del campionato, continueremo alla ricerca di quello che è meglio per noi, con i calciatori che sono disponibili. Dionisi ha detto che tra noi e loro c’è una differenza di valori, ma non sono d’accordo. Io ad esempio non posso costruire dal basso come fa lui con Ferrari e Maxime Lopez, in qualcosa hanno una qualità superiore”.
Lo Special One si aspetta di più dai suoi: “Ovviamente non sono contento, i black out si eliminano solo lavorando e preparando al meglio le partite. In Conference League, nelle gare da dentro o fuori a Marsiglia o a Leicester, se parti regalando i dieci minuti magari sei eliminato. Su questo dobbiamo migliorare”.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini