Ennesimo ritorno amaro a San Siro per José Mourinho. Stadio che rimarrà, per il tecnico portoghese, la culla di ricordi indelebili ma che, nella sua prima stagione sulla panchina giallorossa, ha avuto modo di regalargli solo dispiaceri, a fronte di ben tre ko. In 52 minuti di gioco, l’Inter di Inzaghi sistema la pratica con cattiveria agonistica e la giusta dose di cinismo, interrompendo la striscia di risultati utili consecutivi che la Roma dello Special One aveva totalizzato finora, ben dodici gare senza macchia. Il sapore della sconfitta torna così a riaffiorare in casa giallorossa, 104 giorni dopo la debacle casalinga con la Juventus.
“Troppa Inter per noi, è la squadra più forte del campionato. Ha giocatori forti sotto tutti gli aspetti, dal punto di vista fisico ci sono tanti “animali” nella loro squadra. Per vincere contro di loro serve che loro siano in un momento di difficoltà oppure che tutto sia perfetto. E noi non siamo stati perfetti, ma bravi. Alla fine abbiamo perso dopo dodici partite senza sconfitta e preferisco perdere con una squadra più forte. Rimango orgoglioso dei miei ragazzi“.
L’analisi dello Special One si concentra sul valore delle due rose e sul gap che esiste tra le due realtà: “Il gap è evidente. Ci sono squadre che pagano per avere Gosens in panchina, noi lavoriamo per far crescere Zalewski. Ma oggi siamo più squadra di quello che eravamo tre mesi fa. Non sono dispiaciuto con i miei, se non ci fosse stata l’Inter davanti avremmo vinto la partita”.
Non sarà mai una partita come le altre quando c’è di mezzo l’Inter: “I cori? Io amo l’Inter e loro mi amano, ma io voglio vincere tutte le partite. Ora lo posso dire: spero che l’Inter vinca il campionato. Detto questo, amo Roma e il mio lavoro, noi siamo pagati per vincere“.
FONTE: La Repubblica – A. Di Carlo
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