Alle 14.00, Josè Mourinho e Stephan El Shaarawy, risponderanno alle domande dei giornalisti nella conferenza pre gara di Roma-Ludogorets:
MOURINHO L’importanza del match? Le condizioni di Zaniolo? “Se non vinciamo andiamo in Conference League, ma non vogliamo questo. Questa è una partita dove abbiamo un solo risultato che è la vittoria. Sarà una partita difficile per noi e per loro, ci hanno battuto in una partita dove abbiamo giocato con le prime scelte a parte il portiere, non è che avessimo giocato con la Primavera. L’Olimpico sarà esaurito di nuovo, penso che possa crearsi un ambiente da partita decisiva come contro il Bodø/Glimt, il Vitesse, il Leicester. Con questo tipo di atmosfera e la motivazione dei giocatori, possiamo farcela. Su Zaniolo è stata fatta giustizia, tre partite di squalifica erano troppe. La UEFA ha fatto giustizia ed è importante per noi perché c’è questo senso di giustizia e poi perché può aiutarci a vincere. Non so dire se giocherà o no, il suo ematoma era grosso e il dolore era importante ieri, vediamo come si sente. Mi piacerebbe averlo a disposizione”.
Si è parlato poco del Ludogorets: quali possono essere le differenze rispetto alla gara d’andata? “Mi aspetto un Ludogorets che gioca con due risultati su tre, per noi ce n’è solo uno e questo fa la differenza. È una squadra pericolosa in contropiede, si può difendere di più perché ha questa soluzione di essere dominata e poter sempre creare delle situazioni pericolose. Una squadra gioca solo per un risultato e l’altra gioca per due, ma magari è meglio per noi. Sappiamo che dovremmo correre dei rischi, sappiamo che avremo uno stadio non piccolo dietro di noi e l’ambizione dei giocatori non è vincere di nuovo la Conference League, la nostra ambizione è andare ai playoff anche se sappiamo che affronteremo squadre costruite per vincere la Champions League. Non penseremo ad altro e nessuna partita in più, pensiamo solo al Ludogorets e dobbiamo vincere. Importante l’ultima vittoria in campionato, perché tornare a casa con i tre punti da Verona si respira positività di nuovo, non sarà facile domani né per loro né per noi”.
Come si può aiutare Abraham in un momento non facilissimo come quello che sta passando? “Ai miei giocatori dico sempre che il portiere può sbagliare clamorosamente in un’azione, un difensore può sbagliare, un attaccante può non segnare ma per me è tutto secondario. La cosa principale è l’atteggiamento e pensare alla squadra, lavorare seriamente e non piangere quando ci sono momenti difficili, bisogna avere coraggio di tornare a fare. Pellegrini ha sbagliato un rigore contro l’Empoli, il rigore successivo contro la Sampdoria ha avuto coraggio di tirarlo e ha segnato. Se non lo avesse fatto, non sarebbe stato un problema. Non so che espressione tu abbia visto nella mia faccia nell’ultima partita in merito a Tammy, sicuramente non hai visto che ero arrabbiato. Anzi, ti dico che ha fatto una buona partita, poi sì ha sbagliato due gol poi il secondo è stato bello perché ha fatto assist a Zaniolo… A inizio stagione si vedeva un Tammy poco concentrato, adesso vedo che lavora tanto per la squadra, sta giocando bene per la squadra. I giocatori non sanno ancora chi scenderà in campo domani, ma se uno deve giocare giocherà”.
È orgoglioso di aver lanciato tanti giovani con la Roma? È fiducioso dell’apporto che possono dare o è preoccupato perché i titolari non danno il loro apporto? “Non ho mai avuto problemi con i giovani, questo poi non significa che io accetti il fatto che abbia lanciato pochi giovani. Qui alla Roma sono stati lanciati un po’ per necessità ma anche per il profilo di lavoro nostro. Hai visto Volpato… non è che sono un eroe, tu sei uno stupido se metti un giovane non preparato, questo è un processo che va avanti. C’è un giocatore che fa la Primavera, c’è un giocatore che si allena con la Prima Squadra, uno che si alterna con la Primavera e uno che sta con noi e aspetta l’opportunità. È un processo che facciamo, c’è fiducia in loro e questa fiducia può compensare il loro nervosismo se si tratta di un debutto. È importante avere questo feeling, la porta è aperta per tutti e mi fa piacere, ma fa piacere anche ai giocatori della Prima Squadra, sono felice quando un bambino debutta e fa bene, quando un Volpato fa il gol della vittoria, i giovani crescono anche così. Io voglio vincere le partite e non sono troppo preoccupato con un giocatore in particolare, quando perdiamo è diverso mentre quando vinciamo è diverso. Sono contento che i bambini facciano bene, mi fa piacere l’atteggiamento degli attaccanti che non stanno segnando tanto, mi fa piacere il loro atteggiamento. Belotti non ha segnato contro l’Hellas Verona, però ha creato problemi all’avversario, ha avuto coraggio di prendere una botta forte, è rimasto ferito e con la faccia gonfia e quando l’atteggiamento è buono le cose cambiano e i gol arriveranno. Per me non sarebbe una sorpresa se domani Abraham segnasse, con l’Hellas Verona ha fatto una partita da squadra e questo è importante”.
Che impatto sta avendo un giocatore come Matic su una squadra relativamente giovane? “Matic ha 34 anni, è infortunato ma vuole stare con noi per aiutare. Aiuta un giovane e questa è una cosa bella, quando Matic viene qua non è solo per quello che vuole fare in campo, ma anche per aiutare i giovani. Puoi capire cosa possa significare per un giovane come Tahirovic allenarsi con lui, non so ancora come sta fisicamente, ma ho già detto che gioca Abraham, gioca anche El Shaarawy”.
Hi fatto 50 gol ma ci sono altri due appuntamenti da record, 99 gol in carriera e 199 presenze con la Roma…
“Questi sono obiettivi che sono stimoli a fare di più, voglio migliorarmi giorno dopo giorno. Ho fatto 50 gol con la Roma, ho numeri importanti ma quello che voglio è fare sempre di più”.
Giochi spesso largo a sinistra, è il tuo nuovo ruolo? “Non ho problemi ad adattarmi alle scelte del mister, ho giocato trequartista ma faccio anche il quinto. Ovviamente sono meno incisivo sotto porta ma non mi preoccupa, quello che ho sempre detto è la disponibilità e l’atteggiamento. Senza nessun tipo di problema, cerco di fare sempre il mio e dare un contributo importante alla squadra”.
C’è un lavoro specifico che si fa quando si gioca meno degli altri ed essere sempre decisivo? “Penso si tratti di concentrazione ed essere presente nella partita anche nei minuti finali. L’atteggiamento e la voglia di non mollare sono le cose principali quando si è in campo, per cui quello è sempre stato il mio pensiero cioè quello di non mollare e non accontentarmi mai. È un lavoro molto di testa, però penso che sia molto anche per gli episodi specifici, non deve mai mancare la determinazione di quello che si fa, si deve avere il focus su quello che si deve fare. I gol e gli assist nei minuti finali possono anche decidere le partite. La mentalità di qualsiasi giocatore è quella di non mollare, si deve avere il focus sui propri obiettivi e migliorarsi, poi i risultati arrivano”.
FONTE: Redazione Tuttoasroma – R. Molinari