Ieri il silenzio assordante, vista la scelta dei due allenatori di non pronunciarsi sulla tanto attesa sfida, oggi il ruggito dell’Olimpico pronto a infuocare un derby che si prevede ad alta tensione. Mourinho contro Sarri, la sfida degli opposti, Zaniolo e Zaccagni, il duello più caldo in campo.
Ma i confronti tra Roma e Lazio possono essere decise da un episodio, da una giocata, per questo il silenzio che ha avvolto Trigoria negli ultimi giorni è stato contaminato solo dalle urla che arrivano dai campi di allenamento. Mourinho ha isolato la squadra, ha chiesto massima concentrazione e sfruttato ogni secondo per preparare al meglio la gara, dividendo il lavoro tra pallone e sala video. Le scelte sono fatte, i dubbi fugati.
Davanti a Rui Patricio il blocco difensivo titolare, composto da Mancini, Smalling e Ibanez. La mediana sarà a cinque, con Cristante, Matic e Pellegrini in mezzo, Karsdorp e El Shaarawy sulle fasce. Davanti Zaniolo e Abraham, la coppia di Tirana, del trionfo in Conference League, delle notti magiche europee ma non dell’ultimo derby.
Nella roboante vittoria per 3-0 del 20 marzo fu l’inglese il vero mattatore di giornata, con una doppietta e una prestazione stratosferica, mentre Zaniolo rimase in panchina per tutti i 90 minuti. Oggi lo scenario si è capovolto: la stagione di Abraham non riesce a decollare, quella di Nicolò sembra essersi sbloccata a Verona e incendiata all’Olimpico con il Ludogorets. Ora cerca lo sgarbo perfetto ai tifosi della Lazio, un gol nel derby per entrare nella storia della stracittadina.
Sarri invece deve fare i conti con le assenze, pesantissime, di Immobile e Milinkovic. Il capitano biancoceleste ha provato il recupero lampo ma le speranze di vederlo in campo erano davvero minime. Il tutto in una cornice da oltre 62mila spettatori. Un derby che entra di diritto nella storia della stracittadina, per l’incasso più alto di sempre, con ben 113 Paesi rappresentati nell’impianto capitolino.
FONTE: La Repubblica – G. Cardone / A. Di Carlo