Al termine del match, Josè Mourinho ha rilasciato alcune dichiarazioni:
DAZN Cosa è accaduto durante l’espulsione? “L’espulsione è giusta, le mie parole meritano il rosso. Ho parlato con l’arbitro dopo e mi sono scusato, ma del suo modo di arbitrare non voglio parlarne. Ho avuto l’umiltà di scusarmi per le mie parole, ma la sua performance durante la partita la lascio commentare a voi”.
Cosa non le è piaciuto dell’arbitro? “Non voglio parlarne. La partita è finita, quella che si può vincere non è quella terminata, ma la prossima. Ho parlato con l’arbitro e veramente non mi piace parlare pubblicamente di questa situazione”.
Parlando della partita… “Quale delle due? Una fino al 70’, dove i tifosi della Roma vogliono andare a casa, sono dispiaciuti e fischiano, mentre negli ultimi minuti abbiamo creato di più rispetto alle ultime 4/5 partite. Il perché? È facile, quando uno come Dybala non gioca è molto diverso per noi. Non voglio fare Harry Potter, ma quanti punti avremmo fatto con Dybala in campo nelle ultime 6? In due non c’era neanche Pellegrini. Le difficoltà nel nostro gioco si vedono, ma la luce sta lì. Ci sono dei giocatori che hanno un livello bassissimo, dobbiamo riposare. Dal punto di vista individuale alcuni devono fare un’autoriflessione, un’autocritica che farò anche io con me stesso. Comunque solo una squadra unita come noi fa quello che abbiamo fatto oggi. Quando prendi due pali e sbagli un rigore al 93’ di solito la partita muore lì e invece è andata fino alla fine. Chiamo questi 20 minuti i 20 minuti della speranza. La speranza di avere Dybala, Pellegrini e tutti insieme, anche Tahirovic. Sono settimane che dicevo che era pronto e oggi è entrato bene. Complimenti per il suo debutto”.
Manca la mentalità? “La mentalità la fanno i giocatori. Si parla tanto di cultura di club, di tifoseria e città, ma secondo me no, tutto si costruisce con la mentalità dei giocatori”.
Belotti era il designato per calciare il rigore? “No”.
Chi era? “Non te lo dico, ma non era Belotti. Il problema per me non è sbagliare, ma quando non dai quello puoi dare. Belotti ha avuto il coraggio di tirare il rigore, almeno ha avuto il coraggio di farlo”.
CONFERENZA STAMPA La Roma è Dybala dipendente. La preoccupa?
“In questo momento che lui è recuperato non sono preoccupato, ho la speranza che possa tornare bene per la seconda parte della stagione. Preoccuparmi non mi aiuterà. Questi ultimi 20 minuti non sono 20 minuti di sorpresa ma di speranza, perché Tahirovic sarà un grande giocatore. Per una squadra come la Roma avere la possibilità di avere in futuro un grande giocatore è un fatto di cui ha bisogno. È una speranza per me, è un giocatore in più, ha qualità. La situazione di Paulo è ovvia, avete visto tutti. In 20 minuti con Paulo abbiamo più emozione nello stadio, più palle gol, abbiamo fatto tutto di più. Sono 6 partite di campionato di fila senza di lui, è tanto per noi. E 2 senza lui e Lorenzo, è una cosa assurda per noi. Per questa ragione esco con speranza e contento dell’atteggiamento dei giocatori negli ultimi minuti, quando fai palo, parate, un rigore sbagliato nel recupero muori, invece la squadra è andata fino alla fine. Abbiamo i nostri limiti, ma sono positivo in funzione di questa finestra di speranza”.
Dov’è finita la Roma che senza Dybala vinceva un trofeo? Il resto della Roma perché ha tutte queste difficoltà? “Difficile per me rispondere. Ho la risposta per te, se tu mi dai la tua che resta con te ti rispondo fuori. Non puoi? Non te lo dico. Ti sembra tutto uguale rispetto all’anno scorso? O se manca qualcosa di fondamentale?”.
Abraham? “Sono old-fashioned, ma penso che quando tu diventi un giocatore professionista in un universo di milioni e milioni di bambini che volevano esserlo, non ti serve l’appoggio di nessuno. Non ti serve una fonte esterna a te stesso per motivarti. Ma che è questo? Una fonte esterna. L’allenatore deve fare questo, lo psicologo deve aiutare. Ma che? Tu devi dare tutto il campo ogni giorno, ogni allenamento, ogni partita. Giochi bene, giochi male, sbagli. Se sbagli con me al massimo penso che sei scarso. Ma un’altra cosa è l’atteggiamento, la domanda riflette il mondo di oggi. Ma che appoggio psicologico? Corri, amico! Vai là, duelli individuali, sbaglia, crea problemi. Amico, sono milioni di bambini che vogliono arrivare, arrivano in pochi. Sono privilegiati. La fonte esterna è un plus, che ti dà qualcosa in più, sei un uomo. Volpato oggi non ha giocato bene. Di chi è la colpa? Mia. Perché Volpato non è un giocatore per giocare contro il Torino che gioca uomo contro uomo, che è tosto. La colpa è mia. L’ho cambiato per migliorare la squadra e per proteggere lui, è parte della sua formazione. Ci sono giocatori che devono avere un livello alto non dico di performance, sbagliare è parte del giocatore, ma di atteggiamento. Ti servono motivazioni per prendere lo stipendio? Dobbiamo tutti dare di più”.
Di chi è stata la decisione su Karsdorp? “Mia, non devo spiegare le decisioni che prendo. Lui sa perché, i compagni sanno perché e non devo dire a voi perché. Decisione mia”.
ROMA TV L’arbitro?
“Non voglio parlarne”.
Gli ultimi 20 minuti? “Li vedo come la conferma di quanto ho detto ultimamente: con 20 minuti di Paulo, c’è la luce. Questa Roma, con tutti i problemi, piace. Potevamo segnare tanti gol. Confermo quanto ho detto. Sono 6 partite senza Dybala; 2 senza Dybala e Pellegrini. Per noi è tanto. Poi possiamo parlare di chi gioca male, che la squadra non gioca bene. Ma questi 20 minuti non hanno bisogno di parole. La speranza è anche Tahirovic, ci sono squadre che spendono e altri che costruiscono calciatori. Lui sarà un calciatore molto bravo”.
FONTE: DAZN / Redazione Tuttoasroma – dall’inviato R. Molinari / Roma TV
https://tuttoasroma.it/ultime-notizie-as-roma/partite/pagelle-as-roma/roma-torino-le-pagelle-di-roberto-molinari-3/