E ora non provate a lasciarlo fuori dai titolari. Perché tra i tanti dubbi della formazione giallorossa, con la grana Matic che rischia di sconvolgere ulteriormente il mercato della Roma, l’unica grande certezza di questo avvio di stagione è Bryan Cristante. Sempre di più il perno del reparto giallorosso.
Con la squalifica di Pellegrini alla prima giornata, il futuro in bilico del serbo e le due pedine mancanti nel centrocampo, è lui il vero punto di riferimento di Mourinho nel ruolo, una vera ancora di salvezza per chi gli giocherà attorno oltre a essere giocatore di qualità, sacrificio e duttilità.
Bryan è pronto a giocare la sua quinta stagione con la maglia della Roma. Adesso si che parte da titolare dopo essere stato messo in discussione dai tifosi e non solo. Nei campetti pre stagionali delle stagioni precedenti Cristante aveva sempre cominciato dalla panchina, salvo poi prendersi il suo posto al centro del reparto e rimanerci in pianta stabile.
Passano gli allenatori, arrivano nuovi giocatori, ma alla fine il ventottenne è sempre un titolarissimo. E uomo di fiducia dei tecnici. Lo è anche di Mourinho che apprezza da lui non solo le qualità, ma anche il suo sacrificio per il bene della squadra. Basti pensare che nel momento di crisi, alla fine della passata stagione, è scalato in difesa giocando cinque importanti partite da centrale.
I dati dicono molto della stagione che Cristante si è buttato alle spalle. Il mediano è stato il re dei contrasti nel massimo campionato. Ne ha effettuati 113 complessivamente, Bremer della Juventus, che ne ha realizzati 92. Insomma, Bryan è una diga lì in mezzo che sa essere utile soprattutto in fase difensiva. Tra campionato, Europa League e Coppa Italia ha messo da parte 53 presenze.
Sostanzialmente ha messo piede in campo in tutte le partite se si escludono un paio saltate per squalifica. Indispensabile, e così lo sarà anche nella nuova stagione. Soprattutto ora che Matic, il suo collega di ruolo ha deciso di rompere e si è messo di traverso chiedendo la cessione al Rennes. Bryan ha invece rinnovato il contratto e non ha intenzione di lasciare la Capitale.
La Roma lo ha blindato fino al 2027, del resto in cinque anni sono cambiati giocatori e allenatori ma lui invece è ancora qua. «La Roma è diventata a tutti gli effetti la mia seconda famiglia», le sue parole dopo la firma. Lo è diventata grazie al lavoro di Mourinho che ha riunito non solo l’ambiente, la tifoseria, ma anche tutta la squadra. Ne ha fatto un gruppo affiatato, che lotta in campo per il compagno e fa di tutto per cercare di dare il massimo.
Bryan è diventato un leader grazie a Mou e alle responsabilità che gli ha afridato. E adesso il ragazzo sente il bisogno di aiutare i più giovani, trasmettere una certa mentalità che a sua volta gli è stata trasmessa. Dallo Special One, certo, ma anche da un certo Daniele De Rossi che lo ha difeso quando invece era nel mirino delle critiche: «lo ne voglio altri cento di Cristante, ci mette l’anima da vero romanista».
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi
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