Sono a Lucca, davanti alla televisione, aspettando che sbarchi Lukaku. Mi sono incuriosito e queste immagini mi hanno riportato indietro nel tempo a quando arrivai io a Roma. Era la fine degli anni 70, il 1978 mi pare, e non c’era praticamente nessuno ad aspettarmi. Presi il taxi, tra l’indifferenza pressoché generale, e penso che nemmeno me lo rimborsarono. Mi viene da sorridere vedendo il bagno di folla che aspetta oggi il centravanti belga, con i proprietari del club che sono andati addirittura a prenderlo con il jet personale. In 45 anni è cambiato tutto e probabilmente è meglio così.
C’era bisogno di una ventata d’entusiasmo e complimenti ai Friedkin che per la terza estate consecutiva sono riusciti a sorprenderci. Dopo Mourinho e Dybala, ora tocca a Lukaku. Sinceramente non me lo aspettavo. Si tratta di un grande colpo. Non so se ai livelli di Batistuta ma siamo lì. Come l’argentino e senza false modestie, alla fine come me, il belga è un centravanti che cambia il volto di una squadra.
Non possiamo essere paragonati come modo di giocare perché a livello fisico io sono la metà. Lui è alto una ventina di centimetri in più e pesa perlomeno una ventina di chili in più. Possiamo considerarlo l’evoluzione del centravanti moderno. Poi se invece consideriamo la presenza in area, il fatto di essere un punto di riferimento per la squadra, probabilmente qualche affinità l’abbiamo. Io all’epoca avevo Bruno (Conti, ndr) che mi regalava palloni d’oro. Lukaku avrà Dybala.
Non mi sono mai piaciute le classifiche ma con Osimhen e Kvara, aspettando di capire se Vlahovic e Chiesa siano realmente tornati ai loro livelli, ritengo si tratti della coppia più forte del campionato. Sono due attaccanti che possono segnare tranquillamente 40 gol e se pensiamo che la Roma lo scorso anno ne ha fatti 53, vien da sé come il miglioramento sia sotto l’occhio di tutti. Il segnale che ha voluto dare la società è veramente forte. E chi se ne importa che il belga arriva in prestito. Ormai quello che conta è il presente, l’oggi, e per la Roma arrivare almeno in Champions è fondamentale.
Qualche perplessità su come è stata costruita la squadra continuo a portarmela dietro. Tra il portiere, gli esterni, l’assemblaggio del centrocampo dove ci sono tanti numeri 8 dai piedi buoni e il solo Bove come recuperatore di palloni, rimane. Adesso però con Lukaku sognare è lecito. Fino a ieri nei giochini dei pronostici estivi non mettevo la Roma tra le prime quattro. Ora sale diversi scalini. Quanti? Non lo so. Ma abbastanza per tornare almeno ad ascoltare la musichetta della Champions.
FONTE: Il Messaggero – R. Pruzzo
https://tuttoasroma.it/ultime-notizie-as-roma/maglie-2023-2024/as-roma-uscita-la-maglia-per-la-nuova-stagione/