Cercasi stabilità laterale. La Roma si avvicina alla ripresa del campionato con una grande incognita strutturale: gli esterni di fascia, che ancora per una ragione o per un’altra non hanno convinto Mourinho. Se oggi, a cinque giorni dalla partita con l’Empoli, dovessimo scommettere sulla coppia che comincerà la partita faremmo molta fatica. Perché nessuno dei cinque sei giocatori adatti al ruolo è in condizioni brillanti.
Da una parte sono addirittura in tre gli specialisti della rosa: al duo Karsdorp–Celik si è aggiunto il danese Kristensen, fresco di (ri) chiamata in nazionale. Tiago Pinto lo ha preso dal Leeds in prestito, come Lorente, sfruttando la retrocessione della squadra inglese. E Mourinho gli ha dato fiducia sia durante l’estate, quando aveva fatto cose buone al netto di un assurdo autogol contro il Farense nell’ultimo test in Portogallo, sia nelle prime due partite di campionato.
Sostituito nell’intervallo di Verona, dopo aver fornito alla squadra un contributo scadente sia nella fase di costruzione che nei ripiegamenti difensivi, non è più riapparso. Contro il Milan è rimasto in panchina lasciando il posto a Celik, che nelle intenzioni dell’allenatore avrebbe dovuto marcare Leao: lo scorso anno l’espediente aveva funzionato, in tutte due le partite, stavolta invece è stato un flop. Leao ha segnato il suo primo gol stagionale proprio grazie al movimento di Celik, rimasto alle sue spalle.
E a quel punto potrebbe offrire una chance di rilancio a Karsdorp, che la società ha cercato invano di vendere durante l’estate. Lui non ha voluto sentire ragioni e adesso diventa un’opzione da sfruttare, specialmente in Europa League: lì Kristensen, fuori dalla lista Uefa, non sarà utilizzabile.
Non è un bel periodo anche per gli esterni di sinistra. Non mancini, perché entrambi usano con piacere il piede destro. Nonostante il gol (inutile) al Milan, Spinazzola sembra ancora molto indietro rispetto al suo potenziale. Difficile stabilire se il ritardo dipenda ancora dal grave infortunio riportato a Euro 2021 con la Nazionale o se da un problema di condizione generale. Mourinho gli ha garantito all’inizio del ritiro che gli avrebbe dato fiducia. E così Spinazzola ha declinato una proposta arrivata dall’Arabia Saudita.
Diversa è la posizione – come l’età – di Zalewski, che ha dovuto rinunciare alla convocazione della Polonia per un risentimento muscolare. La giovane età e l’abnegazione al ruolo che nel settore giovanile non aveva mai imparato impongono prudenza e pazienza nel valutarlo. Ѐ però vero che il suo percorso di crescita si è interrotto dopo il semestre che lo ha portato a vivere da protagonista la finale di Conference a Tirana. Da lui Mourinho si aspetta in tempi rapidi il salto di qualità.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida
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