Per raccontare quanto Bryan Cristante sia importante per la Roma bastano alcuni numeri. Forse. Sono relativi solo a questo inizio di campionato: è il romanista che ha giocato di più con 505’, come Rui Patricio. E’ il primo della squadra per passaggi chiave (7) e il primo per palloni recuperati: 40, secondo assoluto in Serie A dietro solo a Dossena, con 46. E ancora: nessuno nella Roma ha fatto più falli di lui (12) e nessuno tra gli uomini di Mourinho percorre più chilometri di campo visto che è primo sia nella distanza media percorsa sia nella distanza media camminata.
Nel giorno in cui festeggia le 235 partite con la Roma, scavalcando Amadei e diventando il trentesimo giocatore più presente nella storia del club, Cristante prende ancora una volta in mano il centrocampo della Roma. Ruotano gli altri (Aouar, Paredes, Renato Sanches e Pellegrini) non lui che tra campionato e coppe non ha saltato neppure un minuto. (…)
Cristante, il terzo capitano della Roma, è un suo uomo e un elemento imprescindibile. Soprattutto quest’anno che si prende qualche libertà offensiva in più: è il giocatore della Roma che ha tirato, finora, di più fuori dalla porta (9) e anche quello che ha colpito più legni (2). Questo è il segno che con qualche compito difensivo in meno può tornare indietro cioè a quando, all’Atalanta, riusciva ad essere un giocatore di rendimento e inserimento. In maglia giallorossa Cristante ha fatto tutto, dalla mezzala al regista, dal centravanti d’emergenza al centrale di difesa e tutto è disposto a fare perché da Di Francesco a Mourinho, passando per Ranieri e Fonseca, sono ormai cinque anni che è diventato un punto fermo della Roma. (…)
Da quando è romanista, oltre alle 234 partite in giallorosso, ne ha messe insieme altre 30 con l’Italia: 264 il totale, per una media di quasi 53 a stagione. Un rendimento importante, figlio anche di una serenità personale che lo porta ad essere lontanissimo dal prototipo del calciatore moderno: pochissimi social, ancor meno interviste e appuntamenti con gli sponsor, lavoro sul campo, allenamenti intensi, massima attenzione al riposo.
Questi i segreti del rendimento di Cristante che si trova nella fase centrale della carriera: a 28 anni non è più ragazzino ma non è ancora sul viale del tramonto e questo gli consente di concentrarsi solo sul presente, senza ragionare su quello che è stato o su quello che sarà. (…) Lo sanno i compagni più esperti, lo sanno i più giovani, lo sa la società che, infatti, lo ha blindato con un contratto fino al 2027.
FONTE: Il Corriere dello Sport – C. Zucchelli
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