Pellegrini ai box, Dybala anche, Renato Sanches che non è ancora al top: se c’è un momento in cui Houssem Aouar può prendersi la Roma è questo. Il centrocampista algerino, come ha ammesso lo stesso Mourinho, ha avuto più di qualche difficoltà ad ambientarsi: non dal punto di vista personale, ma tattico. “È lui che deve arrivare al nostro livello, perché non saremo noi ad abbassarsi al suo“, ha detto il tecnico. Difficile essere più chiari di così.
In questo momento è in nazionale, un paio di sere fa ha ha segnato una doppietta nella vittoria per 5-1 dell’Algeria su Capo Verde in un’amichevole in preparazione della Coppa d’Africa e al fischio finale ha raccontato le sue sensazioni: “Mi sento bene – ha spiegato – Abbiamo fatto vedere grandi cose, siamo sulla strada giusta e siamo molto felici. Abbiamo accontentato i nostri tifosi, meritavano di fare una grande festa con tanti gol. Continueremo a lavorare per le qualificazioni ai Mondiali e per la Coppa d’Africa. I gol? Segnare per il tuo Paese è una sensazione eccezionale, unica”. Anche segnare per il proprio club lo è e forse questa è stata la cosa migliore delle sue prime settimane romane e romaniste.
Per chi ha avuto modo di vedere le immagini di Sardar Azmoun impegnato con il suo Iran contro la Giordania il tempo sembra essere tornato indietro perché c’erano le maglie con i numeri e non con i nomi. Il tempo però corre veloce ed è l’unica cosa che non si può fermare. Lo sa bene proprio l’attaccante della Roma, chiamato a rincorrere in giallorosso partite, presenze e minuti.
Due giorni fa ha giocato e segnato contro la Giordania: ha ricevuto palla dal limite dell’area, si è inserito bene, ha eluso con facilità la marcatura dei difensori e con un tocco morbido ha segnato. Ha messo in mostra tecnica – ma non è una novità -, ma soprattutto ha messo in mostra una buona condizione fisica, tanto da aver giocato praticamente tutta la partita. Un’ottima notizia per lui e per la Roma, praticamente la migliore della serata. Perché Azmoun ha bisogno di giocare e di ritrovare la condizione: sa di non essere titolare nella Roma ma sa pure che in questo mese, con Pellegrini e Dybala ai box, le occasioni possono aumentare. E lui deve farsi trovare pronto, dopo una lunga attesa. Ha lasciato Leverkusen per quello, per vivere una sfida ancora più stimolante.
Finora ha giocato davvero poco – tre presenze per un totale di 20′ scarsi – ma con la forma fisica in ascesa può provare a ritagliarsi uno spazio maggiore. E a giocarsi, di conseguenza, le possibilità di essere riscattato il prossimo anno. Discorsi prematuri, ma intanto il sorriso con cui ha giocato (e segnato) con l’Iran fa ben sperare. E i romanisti hanno apprezzato, come dimostrato dai tanti commenti sui social. Anche perché l’atteggiamento è quello giusto. Un esempio? Era all’Olimpico per la partita di Europa League contro il Servette a tifare per i compagni e lo stesso ha fatto, sui social, prima della gara contro lo Sheriff. Dettagli? Forse. Ma spesso sono proprio quelli a fare la differenza.
FONTE: Il Corriere dello Sport – C. Zucchelli
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