“Mourinho come CR7”. E fin qui nulla da obiettare, di fenomeni si parla. Il problema è che non si tratta solo di un paragone calcistico ma della volontà dell’Arabia Saudita di utilizzare lo Special One come traino per arrivare ad altri grandi allenatori europei, proprio come accaduto con Ronaldo e i calciatori.
A svelare l’intento, a dir la verità mai nascosto, è stato Carlo Nohra, Responsabile della Saudi Pro League e ospite ieri del Festival dello Sport: “Non c’è dubbio che il cosiddetto “Ronaldo effect” sia stato eccezionale per noi, ma magari non sarà più ripetuto perché non ci sono tanti Ronaldo in giro. Cerchiamo un altro effetto. Spero che Mourinho potrà avere un impatto altrettanto grande, ma poi anche chi verrà dopo lui e dopo di lui ancora. Ha cambiato tutto in termini di visibilità, di rilevanza, di contratti televisivi. Ora non posso dire che Mourinho sarà il prossimo grande colpo, però è ovvio che il suo eventuale arrivo rappresenterebbe un altro enorme salto di qualità sotto tanti aspetti. Non ci fermiamo di certo”.
In realtà un’offerta “mai vista” allo Special One è già arrivata la scorsa estate: 96 milioni per tre anni. Josè ha rifiutato, la promessa fatta alla Roma era più forte dei soldi. Ma ha anche dato appuntamento all’Al-Ahli a fine stagione quando il contratto coi giallorossi scadrà. La porta a un rinnovo con la Roma non è stata chiusa del tutto, ovvio che molto dipenderà dall’evolversi della stagione e dai progetti futuri. E perché a muoversi potrebbe essere l’Arabia stessa verso Roma. L’accordo appena siglato con lo sponsor Riyadh Season, la questione stadio (con l’Europeo appena acquisito) e la necessità di nuovi fondi in serie A potrebbero portare gli sceicchi a investire in Italia. E allora come si dice in questi casi: “Se la montagna non viene a Maometto, Maometto va alla montagna”.
FONTE: Leggo – F. Balzani
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