Il derby è l’urgenza da affrontare, con le sue matasse emotive, ma la programmazione a medio termine è un contrappeso insistente: se la Roma vince a Praga, completando il poker perfetto in questo mansueto girone di Europa League, certifica il primo posto che vale il pass diretto per gli ottavi e consente a Mourinho di trattare come amichevoli (qui davvero) le ultime due partite contro Servette e Sheriff, che per calendario capitano prima di due pericolose trasferte emiliane: Sassuolo e Bologna.
Ecco perché Mourinho non stravolgerà la squadra contro lo Slavia, che non sta attraversando un periodo scintillante ma merita considerazione, soprattutto quando gioca in casa. Alcuni cambi servono, ovviamente. Dybala non potrebbe giocare titolare neppure se si trattasse di una partita di Champions League. Renato Sanches non ha ancora molti minuti nelle gambe, mentre Spinazzola e Pellegrini sono rimasti a Roma a curarsi: il primo può recuperare per domenica mentre il capitano, che ha un problema muscolare reiterato, potrà andare al massimo in panchina. Poi c’è il dubbio Zalewski che è partito con l’influenza.
Ma insomma, compatibilmente con le necessità gestionali vedremo una formazione accorta. E se la difesa, per forza di cose, non verrà toccata a parte il portiere di coppa che sarà ancora Svilar, è un fatto positivo: alla Roma potrebbe anche bastare un pareggio per chiudere la pratica primo posto a Ginevra tra tre settimane. E persino perdendo 1-0, con lo scontro diretto a favore, Mourinho sarebbe certo di qualificarsi da primo e quindi di evitare i playoff se prenderà 6 punti su 6 nelle ultime due, quando tra l’altro tornerà in panchina dopo la squalifica.
FONTE: Il Corriere dello sport – R. Maida