Non si ferma più la Roma di De Rossi, ne segna altri 4 e stavolta su un campo molto complicato, a Monza, dove solo l’Inter aveva segnato tanto, e vince una partita complicata (la sesta su sette prestazioni) a dispetto del larghissimo risultato, dando un’altra bella accelerata al suo campionato e mettendosi al quinto posto tra il Bologna e l’Atalanta, che oggi s’affronteranno alle 18.
L’ha vinta col piglio delle grandi squadre, quelle che spingono tanto e qualcosa di conseguenza concedono, tirano tanto in porta sfruttando la qualità dei giocatori, e di qualità ne hai tanta se nel tabellino dei marcatori finiscono Pellegrini in dribbling (quinto gol tra campionato e coppa da quando è arrivato De Rossi, un mese e mezzo), Lukaku su azione, Dybala su punizione e Paredes su rigore (solo perché Paulo era uscito, per non affaticarsi in vista del Brighton).
Il gol del Monza è arrivato solo nel finale, con una prodezza di Andrea Carboni imparabile per il talismano Svilar, ma già nel primo tempo, sullo 0-0, la squadra di Palladino aveva costruito le occasioni giuste per passare in vantaggio (palo di Djuric) e sullo 0-2 ne hanno conteggiate altre, prima che la Roma dilagasse. Ma che la vittoria sia sacrosanta, non può metterlo in dubbio neanche Palladino che dopo gli abbracci con l’amico De Rossi, a fine partita ha provato a segnalare errori decisivi dell’arbitro che sul campo nessuno aveva notato (e, a dir la verità, neanche alla moviola).
De Rossi era stato ancora una volta coerente con la sua idea di calcio e di Roma: andiamo a palleggiare nella loro metà campo anche a costo di rischiare qualcosa, ma grazie alla qualità degli attaccanti sono molte di più le occasioni per segnare rispetto a quelle che si possono subire.
Così è successo nel primo tempo, terminato 2-0 per la Roma, con le reti di Pellegrini e Lukaku, con un’altra annullata per un centimetro di fuorigioco di Dybala nell’azione poi conclusa in porta da Cristante, ma con un dominio interrotto solo da qualche pericolosa transizione dei padroni di casa che hanno sfiorato un paio di reti: hanno concluso male dopo aver sicuramente costruito meglio sfruttando qualche indecisione in non possesso della Roma sbilanciata.
I due tecnici erano andati sulla strada più conosciuta, il 433 per De Rossi e il nuovo 4231 per Palladino, confermato dopo i buoni risultati ottenuti nelle sfide con Milan e Salernitana, prima di cambiare entrambi (la Roma in conseguenza del Monza) nella ripresa.
Nel confronto però tutto sommato non c’è stata sfida, con la Roma perennemente proiettata in avanti e il Monza in affannosa difesa. Ddr aveva ribadito la fiducia in Ndicka, preferito dall’inizio a Smalling al fianco dell’intoccabile Mancini, con Kristensen schierato a destra e Angeliño a sinistra, pronti magari a lasciare spazio ad altri giocatori nella sfida di giovedì col Brighton (ieri pesantemente sconfitto anche dal Fulham, altro segnale di una involuzione da cui De Zerbi non riesce ad uscire). Kristensen peraltro uscirà di scena presto dopo i numerosi scatti effettuati nel rigido clima dell’U-Power Stadium di Monza (e sotto una pioggia fitta e insistente): al suo posto un reattivo Celik.
In mezzo confermati Cristante, Paredes e Pellegrini, davanti il tridente ormai titolare, con Dybala a destra libero da compiti difensivi sul terzino opposto (ci penseranno Kristensen e poi Celik), Lukaku ed El Shaarawy, pronto invece a scendere fino all’estrema difesa contro il velocissimo Birindelli. In mezzo il giovanissimo francese Bondo (2003) con Gagliardini, anche lui richiamato presto per un infortunio alla spalla con inserimento del talento argentino Valentin Carboni che ovviamente non ha nulla a che vedere con l’omonimo (nuorese) Andrea, terzino sinistro assai più compassato del dirimpettaio di destra (anche se, come vedremo, più abile nelle conclusioni).
Dietro i centrali sono stati Caldirola (al posto dello squalificato Izzo) al fianco di Pablo Marì, davanti Colpani, Pessina (poi Carboni) e Mota Carvalho alle spalle di Djuric, il gigante su cui ora sin troppo spesso si poggiano le giocate offensive dei monzesi di Palladino.
In cronaca le prime occasioni sono state per la Roma, prima con un colpo di testa di Cristante su bel traversone di Angeliño, poi con un delizioso destro a giro di Pellegrini salvato da Di Gregorio. Ma è stato il Monza a sfiorare il vantaggio al 16’, con un rientro da destra sul sinistro di Colpani, rapido cross tagliato per Djuric che ha anticipato Ndicka e ha colpito il palo a Svilar battuto. Sul corner che ne è scaturito, uno schema applicato a liberare il tiro di Birindelli ha fatto correre un altro brivido sulla schiena dei 2500 tifosi radunati nel settore ospiti esposti alla pioggia battente, ma la conclusione è stata un po’ ciabattata. Poi, sul ribaltamento, una bella combinazione Lukaku, El Shaarawy, Pellegrini ha mandato il belga in profondità a sinistra, sul pallonetto Marì ha salvato deviando di testa in corner.
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FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco