Romelu Lukaku è rientrato nella sua dimensione. Anche lo scorso anno, con l’Inter, aveva vissuto una specie di letargo dal quale is risvegliò a febbraio: 11 gol tra campionato e coppe, nel 2023, prima della maledetta finale di Istanbul che è stata poi la causa della rottura con Marotta e Inzaghi. Siamo nel suo territorio.
A tal punto che il destino lo ha perdonato per il rigore sbagliato contro il Feyenoord dopo avergli sottratto, con la sagoma insuperabile del portiere olandese Wellenreuther, il gol della qualificazione al minuto 121 di una partita interminabile.
In questa edizione Big Rom ha segnato 6 reti in 8 partite, uno in meno del capocannoniere Aubameyang (Marsiglia). Ed è salito a quota 17 nei marcatori stagionali della Roma: dalla stagione 2020/21, quando ne segnò 30 con l’Inter in tutte le competizioni, non raggiungeva certe cifre. Ma c’è di più, se consideriamo il pallottoliere personale: il mostro ha toccato quota 297 gol in carriera a livello di club. Gli mancano quindi “solo” tre reti per entrare in un club di realizzatori fantascientifico, quello dei trecentisti.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida