Tutto è bene quel che finisce bene. E dopo i primi sorrisi di domenica sera, ieri il responso definitivo sulle condizioni di salute di Evan N’Dicka in seguito al malore accusato al 70′ di Udinese-Roma. “In seguito a un dolore acuto precordiale e alterazioni aspecifiche all’elettrocardiogramma effettuato in sala di prima urgenza allo stadio il giocatore Evan Ndicka e’ stato ricoverato presso l’ospedale Santa Maria della misericordia Udine”. Ha chiarito il club attraverso una nota ufficiale pubblicata nella tarda serata di ieri.
“Sono stati effettuati controlli cardiologici di primo e secondo livello risulta. Alla luce degli utimi esami effettuati in mattinata( di ieri, ndr) il quadro clinico è compatibile per trauma toracico con minimo pneumotorace sinistro. Il calciatore è stato dimesso e effettuerà ulteriori controlli a Roma”. Un quadro certamente da monitorare, ma che è molto distante dalle paure dell’immediato post gara.
I primi esami effettuati nella pancia del Friuli avevano spaventato tutti, De Rossi in primis, e visto che in questi casi la prudenza non è mai assolutamente troppa. “L’AS Roma vuole ringraziare per la grande professionalità e disponibilità la società Udinese Calcio, l’arbitro il sig. Pairetto, il pubblico presente allo stadio di Udine e il personale medico sanitario dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine”. Perché se è vero che lo spettacolo deve andare avanti, di contro ci sono ragazzi che per quanto privilegiati, vivono la vita di tutti i giorni con famiglia, figli e amici.
A proposito di amici, sono emersi alcuni retroscena della serata di Udine. Hassane Kamara, difensore dei bianconeri è stato vicino al cinque giallorosso fino a tarda notte (come affermato dal dirigente dei friulani Balzaretti alla radio della Serie A) e ha rassicurato tutti all’uscita dell’ospedale. Sempre uscendo dalla struttura Aouar avrebbe voluto in un primo momento restare con il compagno di squadra (suo grande amico, i due condividono la stessa stanza sin dal ritiro), salvo poi fare ritorno con il resto del gruppo. Ora, dopo gli accertamenti del caso, è il momento di guardare avanti e immaginare il rientro dell’ivoriano, fresco vincitore della Coppa d’Africa.
Certamente non potrà accontentare De Rossi, che scherzando gli aveva detto che lo aspettava giovedì per il Milan. Ma un ritorno in campo prima della fine della stagione è ampiamente pronosticabile. Cinquanta giorni circa è la prognosi per un pneumotorace completo, essendo minimo quello del ventiquattrenne giallorosso, i tempi potrebbero essere più veloci. Senza il riscontro di altri esami è difficile dare una data precisa, ma il match col Napoli al Maradona del 28 aprile può essere un ipotesi credibile.
FONTE: Il Tempo – L. Pes