Era il 2009 quando Pep Guardiola, in veste di filosofo prestato al calcio, pronunciò la famosa frase, che divenne quasi un mantra: “Noi non abbiamo un centravanti, perché il nostro centravanti è lo spazio”. Quindici anni dopo quella frase sembra passata un po’ di moda, basti pensare che proprio il grande Pep gioca con un centravanti che si chiama Haaland ed è tutto dire. Ma aldilà delle mode e delle frasi ad effetto, il concetto resta invece sempre valido e da approfondire in sede di pratica effettiva quando, come è capitato alla Roma nello scorso fine settimana, un centravanti vero e proprio (Shomourodov non è esattamente il prototipo) non ce l’hai.
Di necessità virtù. Il buon senso di Sir (o Sor) Ranieri e la disponibilità nella folta ma un po’ scombiccherata rosa giallorossa, hanno fatto il resto. Così, contro il Lecce, il tecnico giallorosso ha schierato un tridente (Dybala-Saelemaekers-El Shaarawy) composto da trequartisti non proprio giganti, ma molto bravi tecnicamente ed in grado di non dare punti di riferimento ai difensori del Lecce.
E, soprattutto, in grado di attaccare lo spazio partendo da dietro con rapide e veloci incursioni in area avversaria. E di questa situazione tattica è stato proprio il belga l’uomo che di più ha inciso positivamente, presentandosi almeno tre volte al tiro da gol, segnandone uno e più o meno fallendone altri due. Resta il fatto che, ruotando e tagliando dopo qualche fraseggio fatto per bene, la Roma senza centravanti o per dirla con l’antico Pep, avendo come centravanti lo spazio, alle spalle o lateralmente ai difensori avversari, la Roma ha prodotto gol e azioni offensive in quantità generosa e che non si vedevano da ormai troppo tempo.
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FONTE: Il Romanista – R. Boccardelli
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