A volte le chiacchiere stanno a zero, a volte bastano i numeri per i paradossi di una Roma che era stata costruita per avere un assetto offensivo e invece adesso si ritrova ad avere il dodicesimo attacco del campionato, proprio come la sua posizione in classifica.
Il numero chiave probabilmente è legato ai cross in area fatti dal gruppo giallorosso. Ben 14 nel primo tempo (più cinque angoli), quando in area non c’era un centravanti di riferimento ma il solo Dybala che svariava più sulla trequarti che nell’area piccola, soltanto 5 invece nella ripresa (con zero corner) quando Ranieri ha inserito in campo Dovbyk. Un paradosso, l’ennesimo di una stagione totalmente surreale e chiaramente sconfortante per i tifosi romanisti, increduli per quanto stanno assistendo dalla squadra in questi mesi da incubo.
I tiri nello specchio sono l’ennesimo sintomo di una squadra in crisi, fragile mentalmente e fisicamente, in tilt nonostante la spinta di un allenatore che sta cercando di infondere sicurezza e ordine all’interno del gruppo. Ma di fatto per la terza volta nelle ultime quattro partite di campionato la Roma non è riuscita a segnare gol. Non è riuscita a creare un’occasione contro il Como. Anche qui, i numeri sono più chiari delle parole: un tiro verso la porta nel primo tempo, nessuno invece nella ripresa. La squadra di Fabregas è invece andata in crescendo: uno nei primi 45 minuti, 6 invece nei secondi.
Capitolo Dybala: sono 46 i giorni senza reti, appena due siglate fin qui in campionato. Anzi, in stagione. L’attenuante? Lo hanno spostato ovunque di posizione in questi mesi: destra, sinistra, centravanti, regista, terzi no… Poi gli infortuni e si, anche una scarsa vena realizzativa.
La Roma deve ritrovare soprattutto i gol di Paulo e di Dovbyk per ritrovare un po’ di fiducia. Per il momento la crisi continua e cosi il digiuno di gol.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi
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