Stretto tra le maglie di una stagione da salvare e un futuro ancora tutto da scrivere, Luciano Spalletti prova a mettere un po’ di ossigeno tra sé e la squadra. Giornata di riposo, ieri, dopo la sconfitta contro il Napoli, perché tanto sarebbe inutile stressare ulteriormente muscoli già troppo sollecitati e pensieri che rischiano di trasformarsi in macigni nella testa dei giocatori. In quattro giorni, tra Coppa Italia e campionato, i sogni di gloria hanno cominciato a sfumare, aggrappati a esili speranze legate, soprattutto, al ritorno della semifinale contro la Lazio e alla doppia sfida d’Europa League, con il Lione.
Il tecnico raccoglie le idee, analizzando le scelte fatte nel derby e quelle di sabato pomeriggio, avendo sempre le idee più chiare per quello che sarà il suo destino al termine di questa stagione. Quando il suo contratto scadrà. Ma intende comunicarle alla società, direttamente, senza giri di parole. D’altra parte, al di là dell’inevitabile difesa che Spalletti fa ora del suo gruppo, era stato piuttosto chiaro il 14 gennaio scorso. «Avremo un periodo con undici partite in quaranta giorni e avremo dei problemi, perché i calciatori non potranno giocare al massimo, visto che non tutti ce la faranno a recuperare».
Un campanello bello forte quello suonato dal tecnico, consapevole di come sarebbe stato necessario aiutare l’ attuale rosa nel mercato di riparazione. Dopo la sconfitta per 2-1 contro il Napoli, il mister toscano ha cercato di proteggere i suoi, per non vanificare tutto il lavoro fatto fino a questo momento. «Per me la squadra non è stanca – le sue parole – e lo ha fatto vedere. Non dobbiamo cercare giustificazioni, abbiamo ancora tante partite determinanti e importanti. In fondo non abbiamo perso in modo netto, semplicemente non abbiamo fatto benissimo e loro sono stati bravi a sfruttare le loro qualità».
Sotto accusa la difesa, con la scelta di schierare una linea a quattro piena zeppa di centrali: Ruediger, Manolas, Fazio, Juan Jesus. E anche qui potrebbe essere chiamata nuovamente in ballo la stanchezza, di gente come Fazio – che ha giocato con un fastidio muscolare – e Manolas, per esempio, anche se terreno fertile, in questo senso, dalle parti di Trigoria non se ne trova. Anche se il ds Massara ammette: «Forse un po’ di stanchezza l’abbiamo accusata, è vero, nel primo tempo abbiamo accusato il giorno in meno di riposo rispetto al Napoli. Però fino a pochi giorni fa celebravamo la Roma di Milano e ora non va più bene: restiamo sereni, perché vogliamo vincere un trofeo». Trofeo che potrebbe essere l’Europa League. Giovedì ci sarà l’ andata degli ottavi di finale contro il Lione, in trasferta, e lì errori non saranno più concessi. Con la prima di coppa Italia vinta dalla Lazio per 2-0, la coppa europea si trasforma in un obiettivo primario.