Claudio Ranieri viaggia a due punti a partita: ne ha messi insieme 30 in 15 gare. Inzaghi, Conte e Gasperini sono i soli a poter esibire una media complessiva migliore, pur se di pochi centesimi di punto, e sto parlando del primo, del secondo e del terzo in classifica. Nelle ultime 15, Ranieri è terzo a pari merito con Gasp.
Ranieri è la salvezza e il rimpianto della Roma. In pochi mesi le ha aggiustato la stagione, dandole un senso: fino a inizio dicembre c’era chi ipotizzava addirittura il rischio retrocessione. Ma allo stesso tempo ha autorizzato pensieri malsani su quello che sarebbe potuto essere se…
Ranieri ha restituito al campo Hummels e Paredes, che ora è preziosissimo. Ha fatto sembrare Shomurodov e Celik due giocatori praticabili, non ha perso per strada Soulé, e Baldanzi, ha regalato la continuità al genio di Dybala. Gli manca solo di riportare al top Pellegrini. Ha fatto tutte queste belle cose staccandosi di dosso alcuni pregiudizi e le etichette più banali, superficiali, idiote.
Ranieri sa fare calcio come pochi, è un rasserenatore nella misura in cui porta risultati, altrimenti non basterebbero mille litri di tisane o cento scatole di antidepressivi per calmare le teste agitate. Ed è soprattutto un giovanotto di 37 anni appena, non 73: ha dimostrato di essere l’opposto del Ranieri che ogni tanto (spesso) viene raccontato alla gente.
FONTE: Il Corriere dello Sport – I. Zazzaroni