Dal campo e dalla tribuna l’espulsione di Hummels sembrava corretta, persino a il tedesco che si è scusato per l’errore alla fine della partita, un’analisi più attenta ha svelato l’iniquità della decisione sulla quale il Var, Jerome Brisard, ha preferito soprassedere, probabilmente perché non era abbastanza sicuro della topica al punto da sconfessare il collega invitandolo a verificare i fatti al video.
Gli sarebbero serviti parecchi minuti per la review. La Roma è stata quindi “sfortunata” a subire una pesante penalizzazione, per giunta dopo pochi minuti di gioco, che in tante situazioni analoghe viene sanzionata con un cartellino giallo. INessuno a Trigoria pensa a un accanimento dell’Uefa, ricordando che nelle due precedenti partite Ranieri aveva beneficiato di due espulsioni: nel ritorno con il Porto e nell’andata con l’Athletic.
E nessuno, per diktat dei Friedkin, intende ancora alzare la voce dopo la lettera di protesta che la società ha inviato a Nyon a seguito del terribile arbitraggio del tedesco Stieler allo stadio Dragao. Ma i tifosi rumoreggiano.
Da anni ormai fischiano l’inno dell’Europa League, esponendo striscioni contro l’Uefa, sottolineando la serie di sconfitte controverse determinate da torti arbitrali: dalla semifinale di Champions del 2018 contro il Liverpool, nell’ultima stagione senza Var, in cui venne negato un rigore con espulsione di Alexander-Arnold su El Shaaarawy, al rigore netto non concesso a Schick l’anno dopo nei supplementari di Oporto, quando il Var c’era e ignorò totalmente il contatto; dalla finale di Budapest, quella citata anche da Ranieri, fino al caso di San Mamés, il magnifico stadio che ospiterà a maggio la finale del torneo.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida