I tifosi del rugby sono usciti abbracciandosi…
“Questo dovrebbe insegnare qualcosa a chi ancora non lo ha capito, parlare di sport non significa parlare di odio dell’avversario ma di rispetto dell’avversario, perché si tratta di un avversario e non di un nemico. Lo sport dovrebbe essere sinonimo di disciplina e di autodisciplina, di rispetto delle regole. Quando parliamo di legalità e di sicurezza ci accorgiamo che le regole dello sport non sono molto distanti, anzi sono identiche, ma non ce lo possiamo ricordare solamente nell’enunciazione di alcune cose ma soprattutto nella realizzazione pratica di alcuni concetti, se ci crediamo concretamente, se ci crediamo solo a chiacchiere…”.
Nel derby di Coppa Italia è andato tutto bene, potrebbe essere la strada per la rimozione totale delle barriere? “Per mia formazione e per mia natura non faccio pronostici, e anche in questo caso non intendo farli. Il derby è andato bene, come vanno sempre bene un evento o una manifestazione che impegna sul piano dell’ordine pubblico. E’ andata bene perché ci sono dei poliziotti e dei funzionari della Polizia di Roma che sanno fare egregiamente il loro mestiere. E’andata bene non per una congiunzione favorevole ma perché le cose sono state organizzate bene. Il domani non dipende dai ‘capricci’ del Questore di Roma, dipende dall’atteggiamento responsabile di tutti quanti: noi questo atteggiamento lo abbiamo sempre assunto e chiaramente ci aspettiamo che tutti facciano altrettanto. Se tutti faranno altrettanto non ci sarà bisogno di barriere”.
Cosa la preoccupa di più da nuovo Questore di Roma? “Essere all’altezza della situazione, nient’altro”.