Ci riprova ancora una volta. Perché per De Rossi il derby sta diventando una sorta di tabù. Out in quello dell’andata di coppa Italia. Fuori anche in quello di ritorno, quando sembrava che il recupero in extremis dal colpo alla schiena rimediato in nazionale, potesse garantirgli un posto da titolare. E invece Daniele in entrambi i casi è rimasto a guardare. E con il rispetto che si confà a chi lo ha sostituito, i risultati si sono visti. Roma più vulnerabile a livello difensivo, capace di subire 4 gol in 141 minuti che hanno chiuso in anticipo il discorso qualificazione, rendendo vana e inutile la doppietta di Salah che ha permesso ai giallorossi di vincere 3-2 il ritorno.
TALISMANO VINCENTE – Proprio per esserci domenica contro la Lazio, De Rossi non ha voluto rischiare nulla a Pescara dove un problema alla caviglia lo ha relegato in panchina. Da mercoledì è tornato ad allenarsi regolarmente in gruppo e stavolta il derby non dovrebbe toglierglielo nessuno. Con lui in campo, la Roma non perde una stracittadina dalla nefasta finale di coppa Italia del 2013: 3 vittorie (2-0, 2-1 e 2-0) e due pareggi (0-0 e 2-2). Numeri che non possono passare inosservati. Come non può scivolare in secondo piano il rinnovo contrattuale. Al 28 aprile, è ancora tutto fermo. Daniele aspetta, sebbene le sollecitazioni a prendere in considerazione e valutare altre offerte, italiane ed estere, siano pressoché quotidiane. Per lui si è esposto anche Spalletti che ha invitato il club a non commettere un errore stile Pirlo-Milan. La Roma continua in questa posizione d’attesa, subordinata alla qualificazione diretta alla Champions. Bisognerà presumibilmente lavorare bene con i bonus perché la volontà del club è quella di abbassare il monte-ingaggi.
GIOCO AL RIALZO – E proprio d’ingaggio hanno parlato ieri la Roma e l’agente di Kessie. Appuntamento alle 15 a Milano, presenti Baldissoni, Monchi e Massara. L’intesa con l’Atalanta è stata trovata da tempo ma il procuratore del ragazzo, Atangana, preferisce attendere, allettato da possibili rilanci di altre squadre. In Italia c’è il Milan, all’estero un paio di società che però non hanno ancora formalizzato la loro offerta alla società nerazzurra. Atteggiamento che non ha indispettito soltanto a Trigoria ma lo stesso presidente Percassi che nel tardo pomeriggio si è intrattenuto a lungo con Atangana, provando a sbloccare la situazione.