C’è (anche) la firma di Marco Tumminello nel 3-2 della Roma sul Tottenham, nella seconda gara dell’International Champions Cup. Una vittoria che fa morale e in cui si sono registrati dei grandi passi in avanti («Siamo in crescita», il commento di Eusebio Di Francesco) rispetto all’esordio con il Psg, una gara risolta a tempo scaduto dall’ex centravanti della Primavera, dopo che Winks e Janssen avevano vanificato il doppio vantaggio ottenuto con Perotti (su rigore) e Cengiz Under. È bastata mezz’ora al centravanti classe ’98, siciliano di Erice, per mettere il timbro sul match: una scivolata, dopo essersi liberato con mestiere del suo marcatore, per scaricare in porta un cross perfetto di Kevin Strootman. Un’esultanza solamente abbozzata, poi le mani sulla testa a testimoniare una gioia che aspettava da tempo: il primo gol vero con i grandi (la doppietta realizzata ai dilettanti del Pinzolo fa poco testo), che ha un valore ancora maggiore perché segnato da centravanti, il suo ruolo naturale, e non da esterno. È lui, insieme a Cengiz Under, Bruno Peres e al ritrovato Gerson (ma è ancora presto per dare giudizi definitivi) la sorpresa più bella della tournée americana, che si è conquistato con sudore e impegno a Pinzolo, oltre che con i gol: lo scorso anno sono stati 30 in 32 gare con la Primavera, categoria in cui ha sempre fatto la differenza.
Il primo a notarlo è stato Rudi Garcia, che nel gennaio del 2016 lo ha lanciato in serie A contro il Chievo. Poi il ritorno da Alberto De Rossi, tecnico fondamentale per la sua crescita: proprio con la Primavera, nella semifinale scudetto del 2016 contro l’Inter, Tumminello ha rischiato di compromettere il suo futuro, rendendosi protagonista di un testa a testa con l’arbitro che gli costò una lunga squalifica e la convocazione per il ritiro con la prima squadra, passata nel frattempo a Luciano Spalletti. Il toscano non ha mai amato lavorare con i giovani, e nonostante l’assenza cronica di un vice Dzeko, nello scorso campionato Tumminello ha collezionato solamente quattro panchine con la prima squadra. Con Di Francesco la musica è cambiata: Tumminello ha avuto la sua chance e l’ha sfruttata al meglio. L’arrivo di Defrel lo costringerà, probabilmente, ad allontanarsi da Trigoria per continuare a crescere, ma trovare squadra non sarà un problema. Il Sassuolo lo avrebbe voluto inserire proprio nella trattativa che ha portato a Trigoria il francese, ma la Roma si è opposta. Potrebbe finire ugualmente in Emilia, ma con una formula che metta la società giallorossa, che non lo vuole perdere, al riparo da rischi.