Da una parte il futuro, lo stadio che verrà, l’infinito dibattito su Tor di Valle, la nuova conferenza dei servizi che scatterà alla fine di settembre e che in tre mesi dovrà trovare una risposta per le sollecitazioni del ministero dei Trasporti che riguardano viabilità e governo del traffico. Dall’altra il presente, un presente che significa per la Roma lo stadio Olimpico.
FINO AL 2020 – Un presente che significa un arco temporale di tre anni, tanti ne prevede l’accordo sottoscritto dal club giallorosso con il Coni, padrone di casa dell’impianto, per l’utilizzo della struttura inaugurata nel lontano 1953. Impianto che proprio nel 2020 vivrà un altro capitolo speciale della sua lunga storia visto che è fra gli stadi scelti per l’edizione itinerante dei campionati europei di calcio.
PROGETTI DIGITALI – L’accordo, si legge in un comunicato diffuso dal Coni, «prevede lo sviluppo congiunto di progetti digitali e di servizi volti a valorizzare l’esperienza dello spettatore in linea con i più moderni impianti a livello internazionale, e la realizzazione di spazi come le nuove aree previste in Tribuna Tevere per famiglie e la clientela corporate».