La notizia prima di tutto: la Roma vanta 302 presenze complessive in Champions League nella sua lista di 23 giocatori presentati alla UEFA. 302, contando le esperienze maturate dai protagonisti in maglia giallorossa e/o negli altri club. Quasi tutti gli effettivi a disposizione del tecnico hanno almeno un gettone collezionato nel massimo torneo europeo. Già, quasi tutti perché Abdullahi Nura, Cengiz Under e Patrik Schick sono gli unici a non aver ancora provato l’effetto di giocare la coppa dalle grandi orecchie. Per il resto, Di Francesco può contare su calciatori di esperienza internazionale, con un pedigree in UCL di tutto rispetto.
Il veterano in questo senso è Daniele De Rossi con 50 apparizioni sul proprio curriculum vitae. Traguardo tondo raggiunto in occasione del pareggio ottenuto con l’Atletico Madrid nella prima gara del girone. 0-0 finale con una prestazione di livello da parte del biondo numero 16. Il capitano esordì in gare ufficiali nella Roma proprio in questo contesto, subentrando a Ivan Tomic il 31 ottobre 2001, in Roma-Anderlecht 1-1. Da lì, una carriera da professionista di altissimo profilo. Campione del Mondo con la nazionale italiana nel 2006, leader autentico della Roma in campo e fuori, poi anche alcune parentesi felici in Champions.
Due quarti di finale raggiunti tra il 2007 e il 2008. Traguardi non da bacheca, ma in ogni caso di rispetto. Far parte delle prime otto squadre d’Europa per due anni di fila non è esperienza comune a queste latitudini. Edin Dzeko è il secondo della categoria, con 40 gare in dote messe insieme tra Wolfsburg, Manchester City e Roma. Il tutto condito da 9 reti segnate. Il centravanti è alla ricerca del decimo sigillo nella rassegna, l’ultimo lo mise a segno di testa a Barcellona il 24 novembre 2015 nel 6-1 finale dei blaugrana. Un gol della bandiera che non contribuì a rendere meno pesante il passivo subito al Camp Nou dai giallorossi. Il bomber vuole tornare a essere determinante anche in Champions. Il terzo gradino del podio è occupato ex aequo da Aleksandar Kolarov e Maxime Gonalons, entrambi a 36 apparizioni. Il terzino serbo ha frequentato la coppa con Lazio (poco), Manchester City (tanto) e Roma nel turno precedente, mentre il regista francese solo con il Lione di cui era leader e simbolo.
Dopo aver debuttato in campionato a Benevento con la maglia romanista, ora il mediano ambisce a un posto in un match continentale. Al quarto posto viene Konstantinos Manolas a quota 30. Proprio in Champions con l’Olympiacos, prima di vestire il giallorosso, il centrale greco si fece notare da mezza Europa per le doti di velocità e tempestività nelle chiusure difensive. Quinto della serie è Hector Moreno con 20 incontri vissuti in Olanda tra AZ Alkmaar e PSV Eindhoven. Da notare che nei primicinque siano presenti tre elementi messi in rosa nell’ultima sessione di mercato. 92 partite in più rappresentano un bagaglio di esperienza non indifferente per i più giovani del gruppo. In Roma-Atletico, ad esempio, Gregory Defrel e Lorenzo Pellegrini hanno giocato in Champions per la prima volta.
L’attaccante francese partendo dal primo minuto nel ruolo di esterno destro, il centrocampista romano subentrando a Nainggolan negli ultimi dieci minuti. A proposito del belga, lui in Champions ne ha giocate 16 ed è secondo nella particolare categoria degli “under 20”. Prima di Radja guida El Shaarawy (19), dopo di Radja vengono Florenzi (15), Perotti (13) e Fazio (10). Devono raggiungere la doppia cifra Alisson, Skorupski, Jesus, Peres, Karsdorp, Nura, Strootman, Pellegrini, Gerson, Schick, Under e Defrel. In conclusione: la Roma 2017-2018 dispone di 302 apparizioni cumulative in Champions League su 23 giocatori in lista. Non è cosa da poco.