Il primo con la Var e senza Totti in campo. Mai così importante per la classifica a questo punto della stagione, con i 55 punti sommati che hanno fatto tornare Roma la Capitale del calcio. La città si ferma alle ore 18: c’è un derby storico da vivere, comunque vada a finire. Sarà proprio il pallone «centrato» oggi all’Olimpico il primo a rotolare in serie A dopo la disfatta Mondiale. E, almeno sulla carta, non c’è modo migliore per ripartire. Gli ingredienti per una grande sfida ci sono tutti: due squadre che sanno star bene in campo guidate da allenatori che hanno già percepito la particolarità di questa sfida giocandola sul campo, un bomber di razza per parte – Dzeko e Immobile – a impensierire le rispettive difese, centrocampisti di grande livello come Nainggolan e Milinkovic pronti alla battaglia a colpi di qualità. Finalmente, ci sarà anche il pubblico che questa partita meriterebbe a prescindere ma ultimamente non s’era più visto per tanti motivi. Venduti oltre 55mila biglietti, di cui circa 17mila ai laziali che fino a oggi pomeriggio possono acquistarne altri 2.500 nei Distinti Nord Est mentre i romanisti hanno ancora a disposizione posti in Tevere. L’ultimo pienone del genere c’era stato nel derby in finale di Coppa Italia del 2013 deciso da Lulic, mentre in campionato bisogna risalire ai 61.615 paganti della sfida di ritorno in casa della Lazio nella stagione 2009-10, quella della doppietta di Vucinic a ribaltare il risultato.
Il minimo storico è invece molto più recente: i 23mila del 2016, quando le due curve erano in sciopero. Oggi torneranno a scaldare l’atmosfera e promettono entrambe scenografie da brividi. La Lazio viene da dieci vittorie consecutive interrotte solo dal rinvio della gara con l’Udinese prima della sosta, mentre la Roma s’è fermata sul più bello dopo aver distrutto il Chelsea in Champions e realizzato il record di successi esterni di fila a Firenze. Inzaghi se la gioca con un punto in più e, per le ambizioni di inizio stagione, ha meno pressione addosso anche se ora sarebbe un delitto non pensare alla Champions. La squadra si conosce e gioca quasi a memoria, con la difesa attenta, il palleggio intelligente e le accelerazione improvvise per servire l’infallibile Immobile. Di Francesco è all’esordio da allenatore in una stracittadina e ha già fatto capire che non intende stravolgere la sua idea di calcio, fatta di pressing alto, gran lavoro degli esterni e gioco in verticale. In tribuna ci sarà ovviamente Lotito, mentre Pallotta alla fine ha rinviato il suo blitz in Italia e la vedrà in tv in un pub di Boston dove ha invitato tutti i tifosi presenti a seguirla con lui. Un piccolo Olimpico al di là dell’Oceano.