La prima stagione con la Var, il vero grande evento di quest’anno. Con conseguenze internazionali. Basta vedere le posizioni opposte espresse a Dubai dalla Fifa (favorevole) e dall’Ifab (piena di dubbi) sull’adozione della Var al Mondiale di Russia. Non sono di aiuto allo sviluppo di un sistema tecnologico di controllo del gioco rivoluzionario e coraggiosamente appena lanciato. Non sorprende che le tante forze di vertice del calcio mondiale siano così distanti tra di loro, è incredibile che questo pronunciamento si manifesti a ridosso del Mondiale. Si potrebbe perfino immaginare che dopo il provvidenziale lancio della Var si giunga in extremis addirittura al suo rinvio. Sarebbe una occasione sprecata, da imputare alle solite grane interne. Più opportuno sarebbe rimediare ai punti deboli storici dell’arbitraggio e nel contempo migliorare la qualità dei direttori di gara che, attraverso l’utilizzo della Var, hanno messo in evidenza molte mediocrità.
Non dimentichiamo che la tecnologia non fa diventare grandi gli arbitri scarsi. Infatti non passa giornata senza casi discutibili. Basta vedere cos’è successo in quest’ultima giornata di serie A. In Crotone-Napoli il contatto con le mani di Mertens è stato giudicato dall’arbitro Mariani non volontario: restano molti dubbi sul mancato intervento della Var. Nessun dubbio invece sulla mancata espulsione in Fiorentina-Milan di Romagnoli, autore di un fallo su Simeone lanciato verso la rete: Valeri (uomo Var) non ha imposto la correzione dovuta. In Roma-Sassuolo, Orsato ha raccolto il richiamo di Fabbri (l’arbitro al video) e ha annullato due gol dei giallorossi per fuorigioco millimetrico. È chiaro che senza Var il risultato sarebbe stato diverso pareggio: è un segno evidente di incisività del mezzo tecnologico sui casi oggettivi come i fuorigioco. Come Orsato, anche Rocchi (Inter-Lazio) si è avvalso della Var (D’Amato) per cancellare un rigore concesso alla Lazio e frutto di un contatto di braccio chiaramente involontario di Skriniar. I due migliori arbitri italiani sono stati bravi e disponibili ad ammettere l’errore. Diversamente da Gavillucci (arbitro) e Giacomelli (Var) che non sono stati capaci di intervenire su un netto fallo di Danilo con rigore negato al Bologna.