Vietato dormire: è tempo di calciomercato. Oggi apre ufficialmente la sessione invernale che fino al 31 gennaio (ore 23) occuperà i pensieri di presidenti, dirigenti, procuratori ed intermediari. Una finestra utile per sfoltire la rosa, accontentare i giocatori scontenti e sfruttare la giusta occasione. E che permetterà alle società di prenotare gli italiani più ambiti, come Barella (Cagliari), Cristante (Atalanta) e Verdi (Bologna). Chi si è mosso con anticipo è sicuramente il Napoli. Il club azzurro – che abbraccerà Inglese dal Chievo – ha chiuso gli accordi con Younes e Ciciretti (entrambi in scadenza 2018), a partire da giugno. Ma il ds Giuntoli vorrebbe bruciare i tempi: nei prossimi giorni riallaccerà i contatti con l’Ajax per trovare un’intesa economica per il tedesco già a gennaio. Non vengono però persi di vista gli altri storici obiettivi, Deulofeu e Politano, mentre Verdi verrà trattato ora per giugno, con l’intento di sbaragliare la concorrenza italiana e straniera.
PALETTI – L’attaccante classe ’92 del Bologna è infatti molto apprezzato anche dall’Inter. Ma i paletti imposti dal Fair Play finanziario e le indicazioni del governo cinese sugli investimenti, obbligano gli interisti a ragionare su un mercato al risparmio: prestiti o eventuali acquisti finanziati dalle cessioni. La strategia è quindi doppia: da una parte il ds Ausilio tenterà di convincere il Psg, lo United e il Barcellona, a cedere a titolo temporaneo, rispettivamente, Pastore, Mkhitaryan e Deulofeu (c’è anche il Siviglia); dall’altra farà il possibile per monetizzare le sperate partenze di Santon al Galatasaray e Joao Mario allo United. In entrata, è previsto l’innesto anticipato del difensore Bastoni, acquistato la scorsa estate dall’Atalanta per 10 milioni.
INTRIGO BONUCCI – Il tema partenze è ancora più dominante a Milanello. Perché, in previsione della mancata qualificazione alla prossima Champions League e dopo il no della Uefa al voluntary agreement, il club rossonero punta a cedere Gomez, Paletta e Mauri, e ad abbassare il tetto ingaggi. In tale ottica si inserisce il caso Bonucci: l’addio dell’ex bianconero – stimato da Real, Chelsea e City – permetterebbe alla società rossonera di risparmiare lo stipendio da 8 milioni. Va monitorata pure la situazione di André Silva: il suo agente, Jorge Mendes, lo ha proposto già in Spagna ed Inghilterra. Sono al lavoro pure i procuratori di Bruno Peres, nel mirino del Benfica, altri club portoghesi e Galatasaray. Ma per lasciarlo partire e di conseguenza tornare sul mercato degli esterni, la Roma è disposta a valutare solo offerte sui 13-15 milioni. Nella lista degli eventuali sostituti spiccano Vrsaljko, ritenuto ora quasi indispensabile da Simeone e il jolly Darmian, sul piede di partenza e già sul taccuino di Inter, Napoli e Juve. A centrocampo, è attualissimo il nome di Badelj (scadenza 2018): i discorsi con l’agente del centrocampista croato (lo stesso di Florenzi, in trattativa per il rinnovo) sono molto avanzati. Ma attenzione al ritorno di fiamma del Siviglia di Montella.
PJACA ALLO SCHALKE – Scadrà tra meno di sei mesi anche il contratto di Emre Can. Il centrocampista del Liverpool ha raggiunto, la scorsa estate, un accordo di massima con i bianconeri sulla base di un quadriennale a circa 4,5 milioni di euro a stagione. Il dg Marotta farà un tentativo per convincere i Reds a lasciarlo ora per 6 milioni; in caso di fumata nera, l’obiettivo dei bianconeri resta quello di blindare adesso l’operazione, con successivo annuncio a febbraio. Pjaca, intanto, lascia Torino in prestito oneroso (circa 1,5 milioni) fino a giugno: è atteso allo Schalke 04 entro le prossime 48 ore per le visite mediche. Il Wolfsburg aveva tentato il sorpasso. Operazioni di contorno per la Lazio: Lombardi, Djordjevic e Perea sono stati offerti al Verona; su Mauricio c’è l’Atletico Mineiro, mentre Palombi è in trattativa con la Salernitana. Lo sbarco di Caceres è atteso il 14, dopo Napoli-Verona. De Vrij, lontano dal rinnovo, è al centro di un’asta internazionale, con l’Inter segnalata particolarmente attiva negli ultimi giorni.