Il 2018 non è uguale per tutti e i tifosi di Roma e Atalanta lo possono spiegare facilmente. In cinque giorni i bergamaschi vincono contro il Napoli (Coppa Italia) e contro la Roma (campionato), meritando in tutte e due le trasferte perché sono successi arrivati attraverso il gioco. Dalla notte di Capodanno a oggi, invece, la Roma si sgretola come succede solo da queste parti. Prima il caso Nainggolan, ieri in tribuna mentre in campo giocava un centrocampo di fantasmi (Gonalons e Strootman), poi la terza sconfitta nelle ultime quattro partite giocate durante le feste natalizie più amare di sempre: 1-2 con il Torino in Coppa Italia, 0-1 con la Juve, 1-1 con il Sassuolo e 1-2 con l’Atalanta. Una debacle totale, che vede la squadra giocare un calcio primitivo, con il lancio lungo a Dzeko come unico schema riconosciuto e il ricorso al 4-2-4 come ruota della fortuna quando la partita si è fatta impossibile. Di Francesco, alla vigilia, si è presentato in sala stampa con una serie di dati per dimostrare la bontà del suo gioco. Però sono numeri anche le sei sconfitte stagionali e l’ anemia di un attacco che ha segnato meno della Samp, dell’Udinese e dell’Atalanta. E non è un numero, ma a Roma conta, il sorpasso in classifica della Lazio.
L’Atalanta ha dominato la partita nelle gambe, anche se aveva speso energie in Coppa Italia, e nella testa. Gasperini ha fatto attaccare sempre il lato sinistro della Roma, con Perotti ai minimi termini, Strootman sulle gambe, Kolarov spesso saltato e Fazio disastroso. L’argentino ha permesso a Cornelius, in piena area, di controllare la palla, portarsela sul piede «buono» e piazzare il gol dell’1-0. Cinque minuti dopo è stato Florenzi a permettere al Papu Gomez, sulla linea di fondo, di scivolare, rialzarsi, aspettare l’ arrivo di De Roon e servirgli l’ assist per il tiro(deviato da Manolas) del raddoppio. La Roma, lì, ha rischiato il tracollo totale, quando Freuler ha colpito il palo. Una furbata di Kolarov, che ha cercato e trovato un fallo di De Roon, già ammonito, ha avuto il potere di dare un copione al resto della partita. La decisione di Guida è stata troppo severa: bastava la punizione senza secondo giallo. Gasperini si è fatto espellere per proteste, ma l’Atalanta non ha perso la testa. Nella ripresa il gol di Dzeko, che non segnava da 619 minuti, è arrivato presto ma poi la Roma non ha mai dimostrato di meritare almeno il pareggio. È entrato anche Schick in condizioni psicologiche impossibili. Poche ore prima il suo allenatore aveva detto che non gli riescono neppure le cose facili. Amen. Monchi ha detto che a gennaio prima di comprare bisogna cedere e fare cassa, ma la Roma ha assolutamente bisogno di fare mercato se vuole sperare di arrivare ancora in zona Champions. Magari studiandolo meglio di quello estivo, un disastro tra errori e infortuni. Così come deleteria è stata l’ostinazione di Di Francesco di puntare sempre sul 4-3-3 anche quando, calata la tenuta atletica, la squadra si è sciolta. Il contrario dell’Atalanta, che sa sempre cosa fare agli ordini di Gasperini, allenatore troppo sottovalutato.