Mancano i gol, la Roma alza il tiro. Meglio, aumenta i potenziali tiratori. Mai Eusebio Di Francesco aveva schierato una Roma così sbilanciata: 4-2-3-1 con quattro attaccanti veri più Gerson, che di sicuro non ha caratteristiche difensive, come playmaker in mezzo al campo. Non è una scelta, è quasi un atto dovuto: perché la squadra ha perso quasi tutti i centrocampisti, dagli squalificati Nainggolan e Pellegrini all’infortunato Gonalons fino al convalescente De Rossi che torna «ma non giocherà dal primo minuto», e perché dall’altra parte c’è il Benevento che ha la peggiore difesa del campionato e ha sempre perso finora in trasferta.
ASSALTO – «Noi abbiamo sempre una formula a trazione anteriore: al di là di chi giochi, non cambiano mentalità e identità» ha spiegato Di Francesco alla vigilia. Però nei singoli è davvero una Roma mai vista, almeno nella sua gestione: ci sono stati diversi casi in cui quattro attaccanti hanno formato un 4-2-4 per cercare di migliorare l’indice di pericolosità ma mai dal primo minuto. Stasera invece giocherà Dzeko centravanti, nonostante un fastidio muscolare che gli ha fatto saltare anche l’allenamento di venerdì, con Ünder sulla destra, El Shaarawy a sinistra e uno fra Defrel e Perotti trequartista. «Greg lo ha fatto anche nel Sassuolo, proprio contro la Roma, giocando benissimo. Può ripetersi senza problemi in questo 4-2-3-1» chiarisce l’allenatore, che aspetta segnali realizzativi dal suo pupillo francese. Ieri però in allenamento ha provato Perotti che «già ha fatto il falso nueve nella Roma».
SPINTA – La sostanza non cambia in base al dubbio: è una Roma onirica, che nelle necessità valorizza la virtù. Chi gioca con cinque giocatori d’attacco in Serie A? Senza dimenticare che sulle fasce i due terzini si chiamano Florenzi e Kolarov, non esattamente due laterali conservativi. Il rischio c’è, chiaro, ma vale la pena di correrlo se la squadra fatica terribilmente a segnare: per andare in Champions League non basta l’ottavo attacco del campionato. E soprattutto non basta il trend degli ultimi tre mesi: dopo il derby vinto 2-0 il 16 novembre, la Roma ha fatto più di un gol soltanto in una partita, contro la Spal rimasta in dieci nei primi minuti (3-1). Nelle ultime sette giornate di campionato, compresa la trasferta di Verona, la squadra ha avuto la peggiore efficienza realizzativa dopo l’Inter, convertendo in gol soltanto il 6 per cento delle occasioni create.
PRECEDENTI – Non è la prima volta che Gerson («Sarà sicuramente della partita») gioca davanti alla difesa: era successo lo scorso anno, sempre all’Olimpico e sempre in coppia con Strootman, contro il Pescara. Ma in quel caso il trequartista del 4-2-3-1 di Spalletti non era un attaccante puro ma Nainggolan. Per ritrovare la Roma così protesa verso l’area avversaria, per sistema di gioco e soprattutto per caratteristiche dei giocatori, bisogna tornare indietro ai tempi di Rudi Garcia, che a Frosinone presentò un 4-2-3-1 temerario: Iago Falque a destra, Gervinho a sinistra e Totti dietro a Dzeko. La linea mediana era composta da De Rossi e Keita. Non fu un pomeriggio brillante ma la Roma riuscì a portare a casa la vittoria (2-0). «L’importante sarà mantenere equilibrio, abbiamo lavorato tutta la settimana su questo» avverte Di Francesco. Non sarà la cosa più facile del mondo, pure contro l’ultima in classifica.