I 19 punti di distacco si vedono in classifica. Il Napoli è in testa, la Roma solo al 5° posto. Di Francesco, stasera al San Paolo (ore 20,45), si augura che il gap non sia replicato anche in campo. Sarri, in questo senso, è il peggior collega da incrociare quando c’è da riemergere, ancor di più dopo l’ultima e preoccupante frenata. Perché ha la traccia collaudata da 2 anni e mezzo di lavorocon (quasi) gli stessi interpreti. E soprattutto la rosa adeguata, quella che non ha ricevuto, al 1° giro sulla giostra di Trigoria, il tecnico giallorosso. Che, senza sapere se farà mai in tempo ad averla, non si può arrendere prima di giocare, dovendo rientrare quanto prima nella zona Champions, obiettivo minimo della proprietà Usa. E non fa niente che davanti abbia la capolista che, con 32 punti raccolti in casa su 39 a disposizione (10 successi, 2 pareggi e l’unico ko contro la Juve) e con 10 vittorie di fila in campionato e Mertens che nel 2018 ha già segnato il doppio di Dzeko (6 gol, più 1 in coppa Italia, a 3), è ovviamente favorita, perché il rendimento è la conseguenza del gioco, della continuità e della preparazione atletica.
GRUPPO STORICO – Di Francesco, dopo la vita da mediano, ne sognerebbe una alla Sarri, capace di assemblare il Napoli portandosi dietro mezzo Empoli che non ha certo avuto la stessa brillante quotazione del Sassuolo, almeno nelle stagioni in cui le 2 squadre sono state guidate dai rivali nella notte al San Paolo. Carta bianca da De Laurentiis al suo tecnico, anche nella programmazione estiva che, evitando viaggi in giro per il pianeta, ha spesso fatto la differenza durante la stagione. Il lavoro in pre-campionato è la priorità di entrambi gli allenatori che stasera si affrontano con i migliori interpreti del momento e con il loro sistema di gioco di riferimento (4-3-3). I partenopei sono sempre gli stessi, i giallorossi pure, perché i senatori Florenzi, De Rossi e Dzeko riavranno il posto (il 4° possibile innesto è El Shaarawy). Ma più dei singoli sarà l’atteggiamento a incidere. Il coro azzurro dà garanzie. Quello della Roma, invece, è stonato e fiacco da metà dicembre. Qualche mezzo acuto non è bastato.
IN BILICO – Stamattina Sarri, già 2 tentativi a vuoto (1 pari e 1 ko) contro la Roma al San Paolo, deciderà se schierare Hamsik che alla vigilia è rimasto in palestra. Se il test andrà bene, il capitano sarà in campo (ha perso solo 2 allenamenti per l’attacco influenzale). Allertato, comunque, Zielinski. Preoccupano di più, però, i 3 diffidati: Koulibaly, Rui e Jorginho rischiano di saltare la gara di Milano contro l’Inter. Di Francesco, recuperati Gonalons e Pellegrini, insisterà su Nainggolan anche se non è al top per l’anestesia di martedì per sistemare l’incisivo saltato nello scontro con Kessie. Di conseguenza sfuma (o quasi) la candidatura di Defrel in attacco, limitato pure lui da qualche fastidio nel lavoro quotidiano. El Shaarawy è in vantaggio su Perotti per essere, dopo 2 settimane, di nuovo titolare. Ultima volta il 17 febbraio alla Dacia Arena contro l’Udinese: quel pomeriggio la Roma si presentò con lo stesso tridente che dovrebbe usare anche al San Paolo. Con Under, Dzeko ed El Shaarawy che non ha giocato le ultime 2 partite, sedendosi in tribuna a Kharkiv, nell’andata degli ottavi di Champions contro lo Shakhtar, e in panchina all’Olimpico, domenica sera in campionato contro il Milan.