«La situazione è sicuramente delicata, così come lo era all’epoca», esordisce così Ezio Sella, intervistato in esclusiva sul momento che sta attraversando la Roma. Cresciuto nelle giovanili giallorosse, nel 2004-05 ha vissuto una delle peggiori stagioni del club capitolino. I problemi di vent’anni fa, tuttavia, erano completamente diversi «Fare un paragone con quel periodo non è molto corretto. Quella era una Roma sfaldata sotto ogni aspetto. Oltre alle difficoltà in classifica, ce n’erano anche all’interno della squadra e con i vari allenatori. L’arrivo di Ranieri ha creato un gruppo coeso, con la voglia di uscire da questa situazione. In queste poche partite abbiamo visto una Roma più determinata, sicuramente non paragonabile a quella di allora».
La Roma rischia veramente la retrocessione, nonostante la qualità dei suoi giocatori? «Hanno scelto un allenatore che sa come affrontare queste situazioni. Il curriculum di Claudio parla chiaro: ogni volta che è subentrato è riuscito a tirare fuori le qualità dei suoi giocatori, e per me questa è una garanzia. Vedo una Roma con una mentalità già diversa, al di là dei risultati, che sono stati condizionati anche da un pizzico di sfortuna».
Oltre alla classifica, Ranieri è chiamato a ricostruire il rapporto tra squadra e tifosi… «Claudio è stato molto bravo a far capire a società, squadra e tifosi che, in questo tipo di situazioni, c’è bisogno di tutti. Soprattutto quando le cose non vanno bene, è necessario il sostegno del pubblico. I giocatori dovranno dimostrare voglia di lottare e una mentalità vincente. Se i tifosi riconosceranno questo impegno, sicuramente cercheranno di sostenerli fino all’ultimo».
Cosa ne pensa delle parole di Ranieri su Pellegrini e in generale del momento del capitano della Roma? «Nei confronti di questo ragazzo si sta esagerando. Ha giocato alcune partite buone e altre meno buone. È ingiusto caricarlo di troppe responsabilità, perché queste vanno condivise con tutta la squadra. Poi è chiaro che da Pellegrini, come da tanti altri, ci si aspetta molto di più. Però io, a differenza di quanto sento dire in giro, non alimenterei il messag-gio che La Roma si trovi in questa posizione di classifica per colpa di uno o due giocatori. Ce ne sono tre o quattro che non stanno rendendo come dovrebbero, ma non è che gli altri stiano facendo molto meglio, è un discorso generale».
FONTE: Il Tempo – M. Cirulli