Radja Nainggolan, ex giocatore della Roma, ha rilasciato un’intervista e tra i vari temi trattati si è soffermato sulla sua ex squadra e su Lorenzo Pellegrini:
Sei in attesa di un’offerta? “Sì ma ormai sto accettando il fatto che il calcio non è basato solo sulla qualità del calciatore ma sull’età. Io fisicamente sto bene, mi sto tenendo in forma ma alla lunga è difficile allenandosi da solo senza una squadra”.
Radja sull’esperienza in Indonesia. “Sono andato al Bhayangkara per vedere com’era la vita: un’esperienza che mi ha soddisfatto sul piano umano. Non c’era stress nel giocare a calcio. In Indonesia stanno crescendo: Thohir sta facendo un buon lavoro che è il presidente della federazione calcistica”.
Che effetto ti fa vedere la Roma 10° a 15 punti dalla Lazio? “Fa male. A Roma ho vissuto i miei anni migliori in cui siamo stati sempre in alto in classifica. Da quando sono andato via la squadra giallorossa non ha più giocato la Champions. Credo che la Roma stia migliorando ma ancora è lunga: sono tanti i punti da recuperare e non è facile. Fa strano vedere 3 allenatori che la pensano in maniera diversa: Paredes, ad esempio, prima non giocava mentre ora sì, Bove viene lanciato da Mourinho e poi viene ceduto. Edoardo, visto quello che ha fatto a Firenze, non lo avrei mai mandato via”.
Esonero De Rossi? “Mi ha sorpreso: è la testimonianza dell’incapacità della società. Il club ha fatto 3 anni di contratto a un allenatore che, in quella stagione, aveva fatto meglio di Mourinho raccogliendo tanti punti e poi l’annata successiva è stato cacciato via dopo 4 partite. Insomma è inspiegabile”.
Quale è stato il derby che ti ha fatto godere di più? “Il bilancio è sempre stato positivo. Erano partite che ti caricavano sempre di più. Noi siamo riusciti a guadagnarci la capienza dello stadio mentre ora l’ambiente è differente, soprattutto dopo l’arrivo di Mourinho, l’Olimpico è sempre pieno anche contro squadre di basso livello: ciò testimonia l’amore dei romanisti”.
Hai esordito in Serie A con Allegri, credi sia l’allenatore giusto per la Roma del futuro? “Non lo so perché Roma non è una piazza facile. È un ambiente che, comunque, ti dà qualcosa in più e anche Dybala, che ha giocato nella Juventus, se ne è accorto”.
Prosegue Radja… “Ho giocato tanto partite lesionato per dare un messaggio ai compagni di squadra. La cosa più importante è dare tutto in campo, poi ognuno gestisce la propria vita come ritiene più opportuno”.
Cessione all’Inter? “Monchi all’epoca fece il doppio gioco. Io mi sentivo uno dei capitani e lui mi faceva sentire importante ma alle spalle mi stava vendendo. Io non me ne sarei mai andato via ma per me l’essere uomo è più importante di ogni altra cosa. Monchi voleva vincere alla Roma mandando vai tutti i calciatori presi da Sabatini”.
Pellegrini? “All’epoca era giovane e si doveva inserire nella squadra ma lottava per entrarci dentro. Non lo conosco come un calciatore che soffre troppo la pressione, forse la fascia gli sta pesando”.
Leader in questa Roma? “Sono quelli che ti tirano fuori dalle difficoltà. Leader non significa alzare le braccia e farsi vedere nei momenti dove ci sono dei confronti caldi durante la partita come fa spesso Mancini: quello è solo un aspetto dell’essere leader”.
Liverpool? “Salah ci fece male. Anfield è stato l’unico stadio, al netto dello stadio Olimpico, in cui ho avuto i brividi e mi sono cag*to sotto”.
Dybala? “Se sta bene fa la differenza: è un giocatore che devi sempre tenere”.
FONTE: Rete Sport