Le previsioni cliniche tendono al pessimismo, si attende soltanto la sentenza: Kostas Manolas rischia di saltare un mese di partite e di riabbracciare la Roma nel derby del 18 novembre, subito dopo la sosta. Peraltro, proprio durante la pausa, Manolas sarebbe impegnato negli spareggi mondiali con la Grecia. E questo è un ulteriore elemento di preoccupazione per Di Francesco, che comunque attende l’esito degli esami strumentali attesi per oggi prima di studiare le alternative per il futuro prossimo.
ANTICIPAZIONI – Non c’è molto da sperare, in realtà: Manolas ha capito subito che si trattava di «un brutto stiramento» e ha lasciato lo stadio Olimpico zoppicando, dopo la partita contro il Napoli. Un movimento anomalo nel recupero su Mertens, a cui ha poi involontariamente lasciato lo spiffero per calciare in porta, ha generato la probabile lesione, che interessando la zona inguinale va trattata con molta cautela per evitare degenerazioni in pubalgia. La beffa in questo caso è doppia perché Manolas non era così spremuto: non aveva giocato per squalifica la seconda partita della nazionale greca contro Gibilterra avendo “ripulito” la diffida beccando l’ammonizione a Cipro.
DISDETTA – E’ il dodicesimo infortunio muscolare capitato a un giocatore della Roma dall’inizio della preparazione. Ma questo è forse il peggiore, non solo e non tanto per la gravità dello stiramento, quanto per l’importanza strategica del calciatore: Manolas è il difensore centrale su cui Di Francesco ha impostato la difesa una volta ceduto Rüdiger (dopodomani per la prima volta avversario con il Chelsea). A causa del calendario compresso che accompagnerà i club fino alla prossima sosta, Fazio e Juan Jesus saranno chiamati agli straordinari (sempre che Moreno o addirittura Castan non si dimostrino più affidabili). Senza Manolas sarà comunque una Roma nuova e quasi inedita: soltanto a Benevento si era presentata con la coppia Fazio-Juan Jesus.