Alle ore 13.30, Claudio Ranieri, terrà la conferenza stampa in vista di Napoli-Roma, match in programma domenica 24 alle ore 18.00.
Le condizioni di Hummels e Dybala? “Dybala l’ho visto oggi per i primi 20 minuti, per cui lascetemi parlare con lui e i fisioterapisti. Non so lui come è abituato, quanti allenamenti deve fare prima di essere disponibile. Hummels già si era allenato la scorsa settimana, poi è stato male, oggi ha fatto tutto l’allenamento, per cui mi lascia sereno di poter decidere come voglio e questo è molto importante”.
Che Napoli è quello di Conte? Come si affronta? “Prima che iniziasse il campionato, dissi che Conte sarebbe arriavato primo o secondo. È una squadra che sta facendo bene, per cui ci sarà una partita bella e difficile. Però sono convinto che sarà difficile anche per loro”.
Che impressione ti ha fatto il gruppo in questi giorni? “Adesso come adesso per me è difficile dire se questa squadra ha mentalità o meno. I giocatori sono validi, io credo che quando cominci a perdere entri in una spirale negativa. Il mio lavoro è stato quello di riportarli ad avere fiducia, a credere in loro stessi e nei loro compagni. Poi è ovvio che sono le partite quelle che contano. Fare dei risultati in sequenza accresce l’autostima, la fiducia in sé stessi e nei compagni. La qualità c’è, in questo momento vanno supportati sia da me che dai tifosi. I tifosi sono la prima cosa, sono l’anima della squadra. L’allenatore può essere bravo o meno bravo, ma i tifosi sono la benzina della squadra, in questo momento dobbiamo essere noi squadra a tirarceli dietro, con ottime prestazioni, con voglia di fare vedere chi siamo. Il calcio è semplice”.
Che sensazioni ha su Dybala? Pensa che sia un problema mentale? C’è una volontà di risolvere questo problema? “Dobbiamo aiutare il ragazzo, se ha questo fastidio va risolto. Se viene evidenziato che non c’è un vero infortunio allora bisogna scandagliare ancora di più e capire il perché di questo dolore. Stiamo facendo tutto il possibile affinché sia disponibile. Ho parlato con lui in questi giorni, è sempre positivo. Io non voglio rischiare il giocatore, preferisco perderlo per una partita piuttosto che per un mese. Vediamo, abbiamo tre partite in sequenza tutte belle. Voglio parlare con lui e capire cosa mi può dare”.
La figura da ‘Harry Potter’ che le è stata data le piace o le mette pressione? “Ringrazio i tifosi per la fiducia, è incredibile vedere quelle manifestazioni di affetto e stima. La pressione l’ho sempre avuta, se non l’avessi voluta non avrei scelto di tornare. La squadra ha bisogno di tutti, ha fatto male e ora dobbiamo fare ciò di cui siamo capaci. Non serve un mago, ma una persona normale che gli dia fiducia e piano piano si risolvono i problemi. Ho sempre cercato di tirar fuori il bambino che è dentro di loro. Facciamo un mestiere meraviglioso, dobbiamo far di tutto per tornare indietro e cercare di giocare con l’entusiasmo di un bambino anche se siamo adulti. Abbiamo delle responsabilità, dobbiamo dare tutto. Questi calciatori sanno giocare bene e ce lo devono far vedere. Se uno è malato non diventa sano dall’oggi al domani, abbiamo degli step da fare insieme, compatti e uniti. Io, società, presidenza, lo spogliatoio e sono convinto che anche il pubblico ci darà una mano”.
Come sta Dovbyk? Che tipo di centravanti può diventare? Cosa ha detto a Pellegrini per superare questo momento? “Ho detto alla squadra che lui è un tipo di centravanti che si trova meglio in profondità piuttosto che palla addosso. Comunque sta bene, ha detto che non ha problemi. Pellegrini deve saper reagire, quando si cade la cosa più bella è vedere come ti rialzi, con che voglia e determinazione. Per essere romano è un po’ introverso, si tiene tutto dentro, mentre noi romani siamo più aperti. Lui soffre dentro, ma deve saper reagire alle avversità e sono convinto che ce la farà”.
Che spogliatoio ha trovato anche da un punto di vista di umore? “Se Juric l’ha trovato triste, immaginate io. Per questo ho parlato del bambino che c’è dentro di loro, per questo gli ho ricordato come eravamo tutti. Io se faccio ancora questo mestiere perché dentro di me ho quel sogno. Voglio che loro tirino fuori il sogno che avevano da bambini. Glielo ho detto, facciamo il lavoro più bello del mondo. Ci pagano, ma che volete di più? Ci sono delle difficoltà, benissimo. Solo chi cade può rialzarsi e noi abbiamo la possibilità di rialzarsi”.
Se la Roma dovesse giocare a tre, c’è la possibilità di rivedere Cristante tra i tre? “Cristante può anche giocare lì, perché no? Ma se c’è Hummels, perché devo giocare con Cristante? Non lo so, tante volte l’allenatore fa delle mosse che sembrano strane, però lui sta tutti i giorni con i giocatori, sa quello che può chiedere, quello che gli possono dare o per far recuperare un giocatore. Non è che io ho detto questo non può giocare lì e poi ce lo faccio giocare. Il calcio è talmente vario, cambia da un giorno all’altro, che noi allenatori dobbiamo essere sul pezzo per essere pronti. È come adesso, magari voi vorreste sapere se gioca a quattro, a cinque, a tre, ma ormai tutte le squadre cambiano. E Napoli come gioca? Come gioca Napoli? 4-3-3? Guardatelo bene. Cinque e mezzo. Quattro e mezzo”.
FONTE: Redazione Tuttoasroma – dall’inviato a Trigoria R. Moilinari