Di Francesco, però, ha talmente tante alternative di livello che non gli mettono certo ansia le assenze. A differenza, invece, del Torino. Quello sì un po’ d’ansia gliela mette addosso, perché il tecnico della Roma sa quanto è difficile giocare all’Olimpico e perché Mazzarri è sempre complicato da affrontare. «È una trasferta insidiosa, con un allenatore che sa preparare le partite in modo molto meticoloso – dice –. Noi, però, vogliamo partire benissimo».
Del resto, lo scorso anno fu proprio così, con la vittoria per 1-0 in casa dell’Atalanta. Di Francesco si accontenterebbe anche di una vittoria di misura, ci mancherebbe altro. Anche perché il Torino è una squadra diversa da quella della scorsa stagione. (…) E in un mercato in cui si sono dette tante cose, Di Francesco è soddisfatto: «Sono state fatte delle scelte, anche come cessioni. Abbiamo messo dentro tanti giocatori, ma più di quantità parlerei di qualità, anche se qualcosa ci è sfuggito».
Si parte da Olsen, sarà lui il titolare. «Robin ha delle qualità e spero che le mostri anche qui, come al Mondiale». Poi De Rossi in regia, ovviamente. «Può anche coesistere con Nzonzi, vedremo strada facendo, anche se per caratteristiche tecniche si può anche creare un dualismo tra i due». E po ci sarà Florenzi, che ripartirà da terzino destro, in attesa della crescita di Karsdorp. «Rick è rientrato bene, è in crescita, anche se non è ancora al top». (…) I dubbi, invece, sono in mezzo al campo, con tre giocatori (Pastore, Cristante e Strootman) per due maglie. «Pastore e Cristante sono entrambi in ottime condizioni, anche se sono differenti come giocatori. (…) A Torino potrebbero giocare tutti e due o anche uno solo».