I problemi di Tor di Valle, per il nuovo stadio della Roma, fanno crescere le quotazioni del piano B: una nuova localizzazione nel Comune di Fiumicino, in un’area di 400 ettari nei pressi dell’aeroporto Leonardo da Vinci che è diventata la prima alternativa al progetto portato avanti negli ultimi anni.
«Ho avuto quattro incontri con i rappresentanti della Roma per capire la fattibilità del progetto – spiega il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino – Ora bisogna capire se per la Roma sia morta l’ipotesi Tor di Valle e gli sviluppi dell’iter del progetto in Campidoglio: chi ha la responsabilità, cioè l’amministrazione di Roma, non può restare nel limbo». I vertici nel Comune del litorale romano si sono intensificati, coinvolgendo anche i vertici del club giallorosso, come il vicepresidente Mauro Baldissoni. Segno che non si è più in una fase preliminare, ma si sta cercando di approfondire la discussione.
IL LUOGO – La soluzione per sbloccare l’impasse è quindi un terreno situato nell’area compresa tra la zona commerciale a ridosso dell’autostrada Roma-Civitavecchia (il Parco commerciale Da Vinci) e il perimetro dello scalo aeroportuale. Un terreno edificabile, che nel piano regolatore generale è destinato a funzioni produttive, commerciali e sportive – fanno notare i tecnici dell’amministrazione comunale di Fiumicino – rendendo anche non particolarmente complicato un eventuale iter autorizzativo. Inoltre, tra i punti a favore ci sarebbe proprio la vicinanza con la Roma-Civitavecchia (e con la sua diramazione verso l’aeroporto) e con la linea ferroviaria che porta al Leonardo da Vinci.
«È meglio per me, in termini strategici e urbanistici, fare un’infrastruttura di quella natura per una parte di quei terreni rispetto invece a una sfilza di capannoni che poi magari rimangano vuoti – sottolinea Montino – Qui non ci sono né aree agricole né vincolate, quindi è possibile».
LE MODIFICHE – In questo caso a migrare sarebbe solo la Roma, con lo stadio e il Convivium, l’area circostante l’impianto che sarà destinata a commercio e attività di svago. Da questa operazione resterebbe invece fuori il Business Park. Per alcuni esponenti del M5S capitolino una scelta del genere sarebbe anche un modo per togliersi un bel problema senza grossi danni: l’operazione calcistico-immobiliare targata Eurnova è sempre stata indigesta per i grillini, che però vorrebbero evitare di passare sempre per il «partito del no».
FONTE: Il Messaggero – F. Rossi