I cento giorni in cui aveva sperato si sono moltiplicati per tre e qualcosa. Un’astinenza insopportabile. Ma è bello pensare che l’attesa sia davvero finita, stavolta. Alessandro Florenzi c’è. C’è sul serio. Dopo aver infilato gli scarpini per andare in panchina contro l’Inter, dopo aver giocato l’amichevole con la Chapecoense, si candida per il ritorno ufficiale da calciatore: non è detto che Di Francesco lo schieri dall’inizio domani a Genova, avendo recuperato anche Bruno Peres come terzino destro, ma di sicuro Florenzi è un acquisto fondamentale della nuova Roma, che lo ha rimpianto per undici mesi e ora si prepara a goderselo a tempo indeterminato.
VIA – Due operazioni allo stesso legamento dello stesso ginocchio ne hanno messo a dura prova il carattere ma gli hanno anche insegnato il valore della sofferenza. Oggi Florenzi è un uomo maturo che intende riprendersi velocemente il tempo perduto. Non solo nella Roma ma anche in Nazionale, dove Ventura lo aspetta a braccia aperte nell’auspicio di affidargli una maglia al Mondiale.
EUROPEO – Il destino ha voluto che riuscisse a rientrare in tempo per l’inizio della Champions League, il torneo che lo ha celebrato per il gol incredibile segnato contro il Barcellona all’Olimpico, premiato financo dall’Uefa. Tra la Sampdoria e l’Atletico, avrà modo di testare la sua tenuta atletica e agonistica, dopo aver superato il disagio psicologico dei contrasti e aver spinto al massimo in allenamento.
COLLOCAZIONE – Per Di Francesco, Florenzi costituisce qualcosa di più di un jolly. In questo momento può servirgli come terzino ma in una prospettiva non troppo lontana verrà utilizzato a centrocampo, come mezz’ala del 4-3-3, o addirittura in attacco, su una delle due fasce. Adesso però lasciamolo divertire, se lo merita.