Ritorno al passato per Alessandro Florenzi. L’azzurro domani a San Siro tornerà a giocare da attaccante esterno, Di Francesco preferisce spostarlo più avanti, dopo averlo utilizzato quasi per tutta la stagione da terzino. Ma proprio al Meazza disputò contro il Milan una delle sue migliori partite dal rientro in campo e realizzò il primo gol dopo il doppio intervento al ginocchio. Florenzi a Milano ha sempre fatto grandi prestazioni e contro l’Inter realizzò il suo primo gol in serie A, il primo settembre 2012, quando la Roma di Zeman andò a vincere per 3-1. Il giovane di Vitinia sente molto questo momento difficile della squadra e ce la metterà tutta per aiutare Di Francesco a superarlo. Florenzi conosce l’importanza della sfida di domani: «Abbiamo una grande partita contro una squadra ostica come l’Inter, dobbiamo invertire questo trend negativo che ci siamo portati dietro e cercare di non pensare più al passato, ma migliorare il presente. Dobbiamo cercare di mettere in campo la cattiveria che abbiamo in corpo e che abbiamo accumulato in queste partite. La testa è importante per preparare le prossime gare che ci aspettano. Dobbiamo affrontare tre partite molto difficili, ma la Roma saprà fare del suo meglio per cercare di portare a casa più punti possibili. Conoscere Spalletti sicuramente è un vantaggio, sappiamo quali sono i suoi punti deboli, lui anche conosce i nostri. Sarà sicuramente un grande spettacolo».
IN ATTACCO – Florenzi è stato provato spesso in attacco negli allenamenti di questa settimana, con il ritorno di Bruno Peres in difesa. Il vice capitano giocherà nel tridente offensivo, composto anche da Dzeko e da El Shaarawy. E’ lo stesso tridente che ha permesso a Di Francesco di battere l’amico Montella quando era ancora alla guida del Milan. Domani dovrebbe essere riproposto lo stesso attacco, perché Perotti è infortunato, Gerson non è più quello di qualche settimana fa e Schick in questo periodo non sarà utilizzato ancora da attaccante esterno. Da quando è rientrato in campo Florenzi è cresciuto molto. Di Francesco ha saputo gestirlo e oggi è un giocatore insostituibile. In qualsiasi ruolo del campo. Il tecnico lo vedrebbe meglio a centrocampo, ma ora ha bisogno di lui davanti. Alessandro ritiene di essere cresciuto molto dopo quasi un anno di stop. Gli infortuni lo hanno fatto crescere come uomo. Lo hanno maturato. La famiglia gli ha dato la forza di non abbattersi. I genitori, il fratello, la moglie e la figlia hanno un ruolo importante nella vita del vice capitano giallorosso. E poi gli amici, quelli con i quali è cresciuto insieme a Vitinia. Il calcio è il suo lavoro, ma è anche la sua grande passione, quella che lo anima da bambino e che lo porta a dare tutto in campo, anche quando gioca con gli amici. Anche i tifosi gli sono stati sempre vicini, gli hanno fatto sentire il loro affetto, lo hanno aiutato anche loro a superare ogni ostacolo.
IL RUOLO DEI ROMANI – Oggi Florenzi è uno dei leader della squadra, uno che si assume le sue responsabilità. E’ tornato in campo il 16 settembre, una data che per lui ha un significato particolare. Nel 2012 aveva segnato il suo secondo gol in serie A contro il Bologna. Un anno esatto dopo altra rete, contro il Parma al Tardini. Il 16 settembre 2015 quel gol incredibile da quasi metà campo contro il Barcellona in Champions League che gli valse la nomination al Premio Puskas. Nello scorso anno il ritorno in campo con l’assist per Dzeko. E’ entusiasta del suo lavoro e anche in allenamento dà sempre il cento per cento. Con Daniele De Rossi e Lorenzo Pellegrini, gli altri romani, sente più degli altri il peso di questo periodo difficile. Conosce l’ambiente, l’umore dei tifosi. Dall’Inter all’Inter, per ripartire.