Tre punti, il debutto assoluto di Karsdorp, il riposo dato a un centrocampo intero, il motore al minimo per tutta la partita. Chi si accontenta, gode. La Roma ha utilizzato il turno infrasettimanale per mettere un’altra vittoria in classifica, in attesa di impegni più tosti. L’importante è non abituarsi alle vittorie «sporche», un termine che non piace a Di Francesco ma che è impossibile non usare dopo aver visto in rapida sequenza le gare contro Torino e Crotone. Il compito è stato svolto. La brillantezza, per adesso, abita ancora altrove. È stato uno spettacolo per fedelissimi, deciso ancor prima che si scendesse in campo. Skorupski; Bruno Peres, Castan, Juan Jesus, Florenzi; Pellegrini, De Rossi, Strootman; Defrel, Schick, El Shaarawy: la Roma che ieri sera stava in panchina (e poteva essere ancora rinforzata con gli infortunati Manolas e Emerson) bastava e avanzava per battere i titolari del Crotone. Questa è la serie A attuale e bisogna prenderla così come è. I primi 20 minuti della gara sono stati il palcoscenico per il Kolarov Contro Tutti Show: all’8′ ciclonico tiro al volo di sinistro che sfiora il palo a Cordaz strabattuto; al 9′ incursione nell’area calabrese che porta al rigore molto dubbio (il serbo inciampa su Mandragora a terra, in quello che Mazzone avrebbe descritto come «giocatore scivoloso, giocatore pericoloso!»); al 17′ palo colpito su punizione calciata dalla fascia.
Un’arma letale che ha permesso a Perotti di segnare dal dischetto il suo primo gol stagionale e dimenticare il primo errore dagli 11 metri che, dopo 10 centri di fila, l’argentino aveva commesso contro l’Udinese. A quel punto ci si poteva aspettare che la Roma dilagasse e invece, vuoi perché Dzeko ha solo sfiorato il gol (clamoroso l’incrocio dei pali che porta a 11 il conto di legni colpiti in campionato) e vuoi perché Defrel e Cengiz sembrano allergici alla giocata importante, è finita 1-0 con un brivido a tempo scaduto su tiro di Pavlovic parato da Alisson. Le partite vanno chiuse molto prima contro avversari onesti ma deboli come il Crotone. Era molto atteso il debutto di Karsdorp, terzino destro olandese pagato in estate 14 milioni più 5 di bonus e poi rimasto in infermeria per l’operazione di routine (copyright: staff medico della Roma) più lunga della storia del calcio. Ha dimostrato quello che si sapeva già: una forza della natura quando attacca, da migliorare in fase difensiva.