Salgono a sedici i tifosi laziali identificati per la vicenda degli adesivi con l’immagine di Anna Frank in maglia giallorossa, lasciati domenica sera in Curva Sud all’Olimpico. Tra questi anche tre minorenni, due diciassettenni e un tredicenne, accompagnato da un familiare, probabilmente lo zio, anche lui identificato. Gli agenti della Digos, della Scientifica e del commissariato Prati stanno ancora ultimando il lavoro di analisi delle telecamere che sorvegliano lo stadio. E che hanno immortalato ogni minuto, permettendo di identificare gli autori del gesto. Oggi la questura depositerà a piazzale Clodio l’informativa in cui ci sono i nomi degli identificati: probabile che il procuratore aggiunto Francesco Caporale, che coordina il pool antiterrorismo, proceda all’iscrizione dei tifosi. Il fascicolo, infatti, era stato aperto con la sola ipotesi di reato, istigazione all’odio razziale, ma contro ignoti nell’attesa che la polizia ultimasse le prime indagini che poi hanno portato all’identificazione dei responsabili. Il tutto mentre in città imperversa la polemica.
Da un lato, il lancio nel Tevere dei fiori che ieri l’altro una delegazione della Lazio aveva lasciato alla Sinagoga. Dall’altro, il file audio di Lotito in cui il presidente della società biancoleste, Claudio Lotito, registrato mentre era in aereo, dice: “Famo ‘sta sceneggiata” prima di andare al Tempio per esprimere solidarietà alla comunità ebraica. Il file audio è stato pubblicato anche sul sito di Repubblica. E in serata la doppia beffa degli ultrà: a Bologna, i tifosi che attendevano nella curva Arpad Weisz del Dall’Ara hanno intonato il canto fascista “Me ne frego” e sono stati notati saluti romani, mentre i giocatori di Simone Inzaghi si sono presentati nel prepartita indossando magliette con la scritta “No all’antisemitismo” e la foto di Anna Franck. Problemi anche all’Olimpico dove la lettura del brano tratto dal “Diario di Anna Frank” prima del fischio d’inizio di Roma-Crotone all’Olimpico è stata coperta da un coro per i giallorossi.