La scorsa domenica di Pasqua, Juan Jesus ha avuto un pensiero per i tifosi della Roma e ne ha approfittato per commentare a caldo il risultato di San Siro: “Come ogni anno, grazie per gli auguri! Ieri buona prova di squadra e una bella sensazione nel giocare in uno stadio in cui ho vissuto tante emozioni. Ora continuiamo su questa strada inseguendo il nostro obiettivo. Per noi e per la nostra maglia”. La nostra maglia… un pensiero semplice e chiaro che non lascia spazio all’interpretazione. Il difensore brasiliano, alla terza stagione nella Capitale, ha collezionato 84 presenze e 1 gol e ogni volta che scende in campo “è sempre un onore per me difendere questa maglia”.
Facciamo un bilancio dopo l’ultima gara contro l’Inter, un punto guadagnato o due persi? bicchiere mezzo pieno? “È stata una bella partita perché era una gara difficile e conoscevamo la loro qualità. Abbiamo fatto quello che dovevamo, abbiamo provato a vincere, poi purtroppo hanno pareggiato e quindi credo il bicchiere sia mezzo pieno. Era importante dare continuità al percorso che stiamo facendo in questo periodo”.
L’infortunio di Manolas l’ha costretta a scendere in campo a San Siro in extremis, una prestazione di alto livello la sua… “Sì, sono contento di aver aiutato la squadra anche se non partivo titolare. Per fortuna sono riuscito a fare tutto il riscaldamento appena mi hanno avvertito che avrei giocato dal primo minuto. Ero tranquillo comunque, conoscevo la squadra avversaria, lo stadio, ed è stato più facile entrare in campo al volo. Non ho sentito la pressione forte legata ad un avversario così, insomma sono stato contento di giocarla e di rendermi utile”.
Un buon periodo quello che sta vivendo lei personalmente, a volte ha giocato addirittura fuori ruolo… “Sono molto contento di quello che sto facendo nell’ultimo periodo. Ho sicuramente molto da migliorare, anche se nelle ultime partite ho giocato in tre/quattro ruoli diversi. Dalla gara contro il Porto ad oggi ho giocato centrale nella difesa a tre, centrale a destra, terzino destro e sinistro. L’importante è rendersi utili e dare il 100% per la maglia, la squadra. È il nostro dovere, non ci sono altre scuse, dobbiamo sempre dare il meglio”.
Ci racconta come nasce sui social il soprannome di JJ Lupo? “Grazie a due miei amici, Laura e Matteo, che mi aiutano con i social, è stata un’idea carina nata ad inizio stagione. Cercavamo un soprannome ed è venuto così. È bello, perché mi fa sentire più vicino ai tifosi. Io devo pensare ad altro, ma sono contento che sia piaciuto a tutti”.
Sente la vicinanza dei tifosi, soprattutto negli ultimi anni? Il suo attaccamento alla maglia e ai colori giallorossi è molto importante per loro… “Sì devo sempre ringraziare i tifosi della Roma perché da quando sono arrivato mi sono stati vicini. Chiaramente ho vissuto dei periodi difficili, ma ho sempre sentito il sostegno del pubblico. La gente ci giudica i peggiori calciatori quando sbagliamo e i migliori quando facciamo bene, dovremmo provare a mantenere un equilibrio che sarebbe l’ideale. Noi abbiamo bisogno dei tifosi e sentirli vicini è più bello giocare e difendere i colori giallorossi. È sempre un onore per me difendere questa maglia”.
Nelle ultime tre partite cosa è cambiato? Avete subito solo un gol… “E non avremmo voluto prenderlo! È stato un bel gol di Perisic. È importante continuare a fare molta attenzione nella fase difensiva, stare sempre più stretti con i centrocampisti che ci aiutano ancora di più e ogni tanto anche Dzeko torna a dare una mano! Lui deve fare gol e dobbiamo continuare a far bene nelle poche partite che mancano e raggiungere il nostro obiettivo, la qualificazione in Champions League”.
Cosa vi ha dato in più Ranieri? “Il mister cura molto i particolari. In poco tempo ha conosciuto noi giocatori, ha studiato il carattere di ognuno. Quando lo definiscono ‘dottore’ è giusto, lui ti conosce e sa di cosa hai bisogno, sa dirti una parola giusta, o ti strilla perché sa che puoi dare di più. Ci ha dato tranquillità con la sua esperienza, conosce bene l’ambiente della Roma e quindi è stato importante per noi. Con tranquillità e pazienza stiamo ottenendo dei buoni risultati, anche per questo motivo”.
È una corsa avvincente per la qualificazione in Champions ma la Roma è ad un punto a cinque partite dalla fine… “La Juve ha già vinto, ma c’è una corsa parallela per chi va in Champions. Dalla Lazio all’Inter siamo tutti vicini ed è bello anche per questo. Fino a fine campionato ci saranno delle belle partite da vedere. Noi dobbiamo solo occuparci di fare il nostro dovere e vincere le partite. Poi penseremo agli altri. Se facciamo il nostro, fare risultato, conta solo questo”.
Ipotizziamo di essere a fine stagione e di aver raggiunto la qualificazione, cosa ha avuto la Roma in più rispetto alle concorrenti? “Credo che se ci qualificheremo sarà perché ci abbiamo creduto fino alla fine. Abbiamo perso punti che non avremmo dovuto lasciare per la strada e per fortuna il campionato ci ha aspettato. Dobbiamo sfruttare questa opportunità, non ne avremo altre. Aggrapparci al treno e partire per la Champions”.
Quale avversario teme? “Non temo nessuno, mi fido al 100% dei miei compagni. Siamo giocatori di qualità e non vedo una squadra a noi superiore. Anche a Milano abbiamo dimostrato il nostro valore e dobbiamo continuare così nelle prossime cinque partite”.
Arriva il Cagliari, che partita sarà all’Olimpico? “Sarà dura, sono tosti: lo hanno dimostrato contro di noi all’andata e hanno pareggiato. Dobbiamo stare attenti. Pavoletti di testa è il più forte in Serie A e poi ci sarà Luca Pellegrini che vorrà dimostrare il suo valore perché anno prossimo dovrebbe tornare a Roma. Insomma sarà difficile, faremo il nostro dovere che è vincere in casa”.
L’andata fu particolare e complicata da accettare. È un po’ l’immagine della Roma di questa stagione che ha avuto tanti alti e bassi? “L’andata contro il Cagliari è stata la prova che quando la concentrazione cala, pareggiamo e perdiamo le partite. In cinque secondi abbiamo abbassato la concentrazione ed è successo di tutto. Abbiamo pareggiato e perso due punti che oggi ci mancano. Se li avessimo in classifica saremmo a +1, al quarto posto. È tutto nella testa, se stai concentrato al 100% fino alla fine non ci può battere nessuno. Abbiamo qualità tecniche e tattiche, e in questo periodo abbiamo dimostrato che c’è anche la testa quindi dobbiamo solo continuare a fare quello che stiamo facendo”.
Prima di salutarci, sappiamo che mister Ranieri in passato ha spesso fatto promesse ai suoi giocatori a fronte di vittorie importanti, sia con il Leichester che a Fulham. Ha fatto qualche promessa anche a voi con obiettivo qualificazione Champions? “No fino ad oggi no, solo prima di affrontare l’Inter ci ha detto che se ci avesse visto correre, ci avrebbe dato un giorno di riposo in più… abbiamo corso e difeso bene! Comunque anche se avessimo fatto una scommessa non potrei mai svelarla, sarebbe una cosa nostra e che si può dire solo alla fine”.
FONTE: AS Roma Match Program – F. Viola