Lorenzo Pellegrini ha esordito in serie A con la maglia giallorossa, era il 22 marzo 2015, Cesena-Roma. In campo al centro della difesa giocava Davide Astori. Per Lorenzo era il primo anno in cui dalla Primavera cominciava ad affacciarsi alla prima squadra fino al debutto nella massima serie e Astori “era uno di quelli che mi stava più dietro”.
Che ricordo ha di lui? “È molto semplice parlare di Davide, era un ragazzo talmente eccezionale. Un ragazzo solare che metteva tutte le sue energie in quello che faceva. Aveva sempre una parola buona per tirarti su il morale. L’anno in cui abbiamo giocato insieme alla Roma io ero un ragazzo ancora della Primavera e lui mi è stato molto vicino con consigli e supporto. È stato l’anno del mio esordio in A. Poi l’ho incontrato molte volte da avversario quando ero a Sassuolo, era sempre il primo a venirmi incontro per salutare, darmi un abbraccio e chiedere come stavo. Sono rimasto senza parole, e per me che lo ho conosciuto il dolore è tanto. Oggi il mio pensiero è per la compagna e la bambina di Davide…”.
Anche se è difficile proviamo a voltare pagina e pensare al calcio. Quanto è importante la vittoria contro il Napoli? Una prova di carattere? “Una partita importantissima, oltre al risultato. Per molti è stato un risultato inaspettato, ma non per noi. Una prestazione incredibile sotto ogni punto di vista, fisico, mentale… Il campo ha detto questo, la Roma ha vinto ed in campo è stata molto più presente dell’avversario”.
Quanta sicurezza vi ha trasmesso questa vittoria? “Moltissima. Ma noi sapevano che continuando a lavorare come stiamo facendo, dando tutto quello che abbiamo, il nostro 110%, saremmo riusciti prima o poi ad avere qualche risultato importante che aspettavamo da tanto. Questa vittoria non deve essere un punto di arrivo, ma di partenza, a seguire già dalle prossime partite, per darci un po’ di morale e vincere più gare possibili da qui alla fine”.
Dopo la vittoria di Napoli, sentite di aver trovato definitivamente la strada giusta? “Più che individuata la strada giusta direi ritrovata, perché ad inizio anno questa strada l’abbiamo percorsa molto bene. Poi abbiamo avuto un momento in cui abbiamo un po’ sbandato, ma oggi non è importante pensare a quello che abbiamo fatto o meno, ma quello che conta è continuare a giocare in questa maniera perché solo così possiamo ottenere risultati positivi, proprio come è successo a Napoli sabato”.
Nell’ultimo periodo, forti delusioni e grandi vittorie. Qual è la vera Roma? “Secondo me la vera Roma è una squadra umile che entra in campo tutte le partite per vincere al di là di chi abbia di fronte. Più che concentrarsi sugli avversari si concentra su sé stessa. Questo è il segreto di tutte le squadre più forti del mondo. Concentrarsi sul proprio, cercando di fare il massimo. Noi abbiamo comunque provato a dare tutto anche quando le cose non andavano bene, ma è sotto gli occhi di tutti che qualcosa non andava. Comunque siamo stati bravi a non buttare all’aria quanto di buono fatto prima e adesso siamo ancora in tempo per cercare di recuperare tutto”.
Il Torino è reduce da due sconfitte consecutive, nel derby e contro il Verona. Che squadra troverete di fronte? “Il Toro sicuramente venerdì avrà voglia di rivalsa, vorrà fare punti perché in questo momento non sta facendo bene. Ma anche noi cerchiamo la stessa cosa, per più motivi: primo sono un po’ di partite che in casa non facciamo tre punti e poi è importante per il nostro morale, non vogliamo fermarci ad una vittoria importante quale è stata quella con il Napoli, ma fare un bel filotto di vittorie per poter stare sereni. Si sa che quando un giocatore è sereno rende il cinquanta per cento in più. Insomma è importante tornare a vincere in casa, continuare a vincere in campionato e tirarci su il morale del tutto. Abbiamo già iniziato sabato scorso, ma dobbiamo continuare a farlo nelle prossime tre partite”.
Qual è il pericolo maggiore dei granata? “Del Torino potremmo soffrire quello che abbiamo patito in generale con tutte le squadre, siamo andati in difficoltà quando abbiamo trovato un’avversaria chiusa che poi riparte. Dobbiamo essere bravi a trovare la soluzione migliore, andare in verticale, cercare di bucare le difese avversarie e stare attenti a non finire in difficoltà con le loro ripartenze”.
L’obiettivo terzo posto è vicino ma mancano ancora undici partite. In che modo si affronta questo finale di campionato? “Il terzo posto è il nostro obiettivo, non dobbiamo pensare troppo agli altri ma molto a quello che noi facciamo. La Roma che si è vista sabato sera può mettere in difficoltà molte squadre. Da qui alla fine del campionato non dobbiamo pensare tanto ai punti, a quello che c’è indietro. Dobbiamo fare un campionato a parte, affrontare ogni partita come se fosse l’ultima e cercare di vincerle tutte”.
Si è parlato molto di questo gruppo e del rapporto tra squadra e Di Francesco. Ci racconta come il gruppo ha vissuto questo periodo? “Non è stato un periodo semplice, per la mancanza di risultati soprattutto. Il calcio è fatto anche fatto di episodi e in questo periodo non sono andati a nostro favore o comunque non siamo stati bravi noi a farli andare come volevamo. In alcune gare un episodio negativo ha rovinato la partita e la prestazione. Questo gruppo è pieno di giocatori forti, un allenatore che sa bene quello che vuole e grazie a questo siamo riusciti ad uscirne. Abbiamo vinto una partita importantissima ma non dobbiamo assolutamente fermarci qui, è importante battere il Toro e provare a vincere con la Shakhtar per passare il turno. Partita dopo partita fino alla fine dal campionato”.
Come giudica la sua stagione fino a qui? “Obiettivamente fin qui la mia è stata una stagione normalissima, iniziata bene e ultimamente potevo fare molto meglio. Cerco di essere obiettivo e anche critico nei miei confronti, avrei potuto fare sicuramente meglio per cercare di dare una mano alla mia squadra. È un momento così, devo continuare a lavorare, non ci sono alternative. Mettere giù la testa, stare zitto e concentrarmi pienamente sul lavoro. Insomma un buon inizio e adesso speriamo nel finale. Mi auguro di fare bene come all’inizio e anche di più”.
Nell’ultimo periodo è cresciuto molto Cengiz Ünder. Se lo aspettava? “Si parlava molto di lui ad inizio anno anche perché in allenamento si vedeva che aveva questi spunti, ma gli mancava un po’ di continuità. Ha lavorato duro accanto allo staff che ha saputo aspettarlo, e adesso ha trovato continuità nelle scelte che fa, nelle giocate. È in una forma incredibile, adesso ce lo godiamo e speriamo continui così a segnare e a fare bene per la squadra”.
Di Francesco, dopo Napoli-Roma, ha detto: «Dobbiamo avere consapevolezza della nostra forza». Questa squadra è consapevole dei propri mezzi? “La consapevolezza deriva molto dai risultati, abbiamo fatto un inizio di stagione esaltante, sotto tanti aspetti. Nonostante la qualificazione Champions e le tante partite vinte sapevamo che c’era qualcosina ancora da fare. Abbiamo passato questo momento un po’ discontinuo e adesso è il momento di essere consapevoli di quello che stiamo facendo, di chi siamo. Siamo nel finale di stagione, abbiamo incontrato tutte le nostre avversarie e proprio adesso la consapevolezza dei nostri mezzi può fare la differenza per una squadra che deve puntare in alto. È fondamentale”.