Poi parli di déjà vu. Vorresti dimenticare la Sampdoria e invece nel giro di quattro giorni te la ritrovi davanti. E stai esattamente come prima, senza una partita da recuperare e va bene, ma con gli stessi infortunati, gli stessi dubbi e gli stessi uomini in sospeso. Persino qualcuno in più a voler essere spietati. Roma-Sampdoria, terza di ritorno, così come Samp-Roma era la terza dell’andata, rimasta tra le pratiche da smaltire. Il pareggio di Genova non è stato simpatico ma sgombra la mente dai calcoli virtuali. Magari mette qualche altro tarlo in testa. Lorenzo Pellegrini, per esempio, ha un polpaccio che duole. Non ci mancava altro per deserti care ulteriormente una rosa che sembrava pronta tutto e adesso viene derisa come buona a nulla.
FATICHE – Questo è esattamente l’umore da scacciare, perché poi oggi come oggi, anzi, ieri come ieri le condizioni di Pellegrini non sembravano disastrose. In giornata fa qualche controllo: la speranza che tutto sia a posto è concreta. Comunque, si trattasse anche solo di un affaticamento, la maturazione lenta ma costante di Gerson consente di avere un’alternativa. Almeno Strootman e Nainggolan stanno bene. Anche se è meglio non dirlo ad alta voce, in questi tempo disgraziati. Dovesse recuperare anche De Rossi, abituato a discutere animatamente con i suoi polpacci, Di Francesco recupererebbe il centrocampo inizialmente considerato titolare, ottimo e abbondante. Visto che tutto sommato la Roma di mercoledì sera non gli è dispiaciuta, l’allenatore tenderà a confermare la difesa (anche se Kolarov comincia ad accusare le fatiche di una mezza stagione con l’acceleratore a fine corsa, Nazionale compresa). Il dubbio di De Rossi resterà tale probabilmente fino a sabato. L’attacco, che cosa ci volete fare, mette pensieri. Al pari di De Rossi, restano fortemente in bilico sia El Shaarawy sia Perotti. Che ieri si sono allenati per conto loro, come il centrocampista. Questi problemi muscolari rendono pericolante qualsiasi costruzione mentale Di Francesco produca per la partita a venire. Se si dovesse giudicare qui e ora: El Shaarawy e De Rossi difficilmente faranno in tempo a recuperare, mentre c’è qualche speranza in più per Perotti. Tenendo sempre presente che a ogni squillo di telefono si sobbalza per il futuro immediato di Dzeko. In teoria al centro di tutto domenica ci sarà lui. In pratica, è cosa che si decide all’ultimo pomeriggio. Mentre Emerson Palmieri ormai viene tenuto da parte per le situazioni di estrema emergenza, di Dzeko non si riesce a fare a meno finché è arruolato.
ATTESA – Altrimenti, Schick. Defrel ha il suo daffare a sistemarsi da qualche parte sulla fascia, vista la carenza di esterni. Tra parentesi, se neppure Perotti recupera continua a mancarne uno che sia completamente affidabile, in questa fase. Di Francesco può utilizzare nuovamente Ünder, questo è chiaro. Ma visto che Antonucci ha risposto presente con voce forte e nitida (non si spezza il ghiaccio con un assist e un quasi gol se non si hanno le idee chiare), allora potrebbe essere lui a partire dall’inizio. Sempre in attesa che la polvere del mercato si posi e Di Francesco possa finalmente sapere su quali giocatori, vecchi e nuovi, dovrà impostare le prossime operazioni. Per quanto la Roma migliore sembri un ricordo pallido, in realtà la zona Champions è sempre lì ad aspettarla.