Comincia il lungo viaggio di ritorno della Roma: partenza alle 15 col Torino, capolinea Champions League. Non basterà eguagliare i 30 punti del girone d’andata, troppo pochi, nel 2019 i giallorossi cercano la definitiva svolta per entrare nelle prime 4. Ma sono davvero guariti? Di Francesco non sembra pronto a metterci la mano sul fuoco: «Siamo cresciuti, ma quest’anno ci siamo riammalati spesso. Mi auguro che non accada più. Può succedere nel calcio che non tutte le partite finiscano come vorremmo, ma vedo lo spirito, l’identità, l’approccio a certe gare che possono sembrare facili, come l’ultima di Coppa Italia: ricordiamoci le batoste prese dalle piccole in passato.
Il fatto di essere scesi in campo in quel modo contro l’Entella segna un momento di crescita. L’augurio è di non ammalarsi più». Influenza a parte, quella ha fatto molte vittime a Trigoria, ma più di tutti ha steso Florenzi, neppure convocato. Al suo posto il giocatore in più che la Roma spera di aver guadagnato con l’anno nuovo, Karsdorp: «Potrebbe essere titolare, se la giocherà con Santon». Di Francesco alla vigilia scioglie molti dubbi di formazione, mentre Mazzarri prepara qualche sorpresa, come Lyanco e Parigini dall’inizio e Ansaldi accentrato. Il Torino, che fuori casa è imbattuto quest’anno (ma all’Olimpico non vince dal 2007), giocherà col 3-5-2, modulo un po’ sofferto dai giallorossi: «Abbiamo avuto difficoltà con le squadre che si abbassano tanto e ci tolgono un po’ di spazio per attaccare. I granata hanno fatto risultati da tutte le parti, sicuramente non sarà facile, ma abbiamo l’obbligo ed il bisogno di vincere. Cercheremo di sbloccarla il prima possibile, dopo diventa tutto più difficile».
Serve una partenza sprint, ma stavolta non ci sarà il secondo attaccante più veloce nel far gol dopo Totti, ovvero Schick, perché in attacco tornerà Dzeko che «in questo momento è leggermente favorito, ma sono contento di avere due opzioni importanti e il merito è di Patrik, che ha lavorato su se stesso». Pastore è rimasto indietro, ma Di Francesco lo difende: «Non è un giocatore che fa i cento metri in 10 secondi, deve far camminare la palla. Continuerò a giocare con il 4-2-3-1, perciò può stare tranquillo: non gli chiederò di fare la mezzala». La trequarti, però, è occupata da Zaniolo, mentre in mediana ci saranno Pellegrini e Cristante.
Nzonzi ha recuperato solo perla panchina, dove con l’Atalanta potrebbe sedersi anche De Rossi: «Mi auguro – dice il tecnico – che la prossima settimana, come probabile, Daniele cominci a lavorare con la squadra. Da lì potremo realmente valutare lo stato del suo ginocchio». E se tutto filerà liscio Monchi potrebbe eliminare il centrocampista dalla lista della spesa di gennaio: «Mi fido del lavoro del diesse, sta cercando delle opportunità. Se dobbiamo fare qualcosa tanto per farla non sono d’accordo e non lo è nemmeno lui. Se c’è un’opportunità valida bene, sennò rimaniamo come stiamo». Stesso discorso perla difesa, in attesa dei nuovi esami di Juan Jesus a ginocchio meno gonfio, Monchi si guarda intorno e Di Francesco intanto recupera Manolas, che farà coppia con Fazio. Perotti è ko, ma non verrà sostituito sul mercato: c’è Kluivert che scalpita, tocca a lui contro il Torino, mentre El Shaarawy – il miglior goleador giallorosso in campionato – si accomoda in panchina. La Roma dei 17 marcatori ricomincia da Dzeko e, spera, dai suoi gol.