La chance è da sfruttare. Senza se e senza ma. La Roma ospita il Torino (ore 15) e sa bene che cosa deve fare. Obiettivo scontato: vincere il 4° match di fila (contando pure quello di Coppa Italia) e, sfruttando l’anticipo dell’Olimpico, piazzarsi al 4° posto davanti alla Lazio che, attualmente con 2 punti in più, giocherà domani sera al San Paolo contro il Napoli e al Milan che, con 1 punto di vantaggio sui giallorossi, lunedì pomeriggio affronterà il Genoa a Marassi. Il 1° turno del girone di ritorno, insomma, è fondamentale per mettere pressione alle rivali per la zona Champions, tra l’altro impegnate in trasferta.
SALDO NEGATIVO Di Francesco è consapevole di quanto la Roma abbia deluso nelle 19 partite del girone d’andata. Spesso irriconoscibile, nel gioco e nello spirito. Soprattutto vulnerabile e impotente. Alla vigilia l’allenatore ha ammesso di non aver ancora la certezza che il gruppo sia definitivamente uscito dalla crisi, nonostante i 3 successi consecutivi contro il Sassuolo e il Parma in campionato proprio alla fine del 2018 e quello di lunedì sera contro l’Entella negli ottavi di Coppa Italia. Di sicuro lo vede in crescita, ma nemmeno lui si fida fino in fondo: le ricadute, del resto, non sono mancate. Il miglioramento c’è, la guarigione ancora non si sa.
I 10 punti in meno rispetto al torneo passato hanno inciso sulle ambizioni dei giallorossi che, a quota 30, sono al 6° posto e rischiano di restare fuori dalla prossima Champions dopo aver centrato la qualificazione agli ottavi per 2 stagioni di fila. Da esattamente 10 anni, annata 2008/2009 con Spalletti in panchina, il raccolto non era stato così scarso. E, al traguardo, la posizione fu proprio quella attuale: 6° posto. La proprietà Usa, dichiaratamente insoddisfatta per il rendimento scadente (già 8 sconfitte: 5 in serie A e 3 in Champions), chiede il riscatto al tecnico, sotto esame da fine agosto, e i giocatori. Pallotta non accetta alcuna giustificazione. E, per accontentarlo, l’unica via è la continuità. Nelle prestazioni e nei risultati.
CORSIA DI SORPASSO Il Torino è decimato almeno quanto la Roma che, nella rosa, è comunque più attrezzata e quindi ha la possibilità di approfittare dell’emergenza altrui per risalire la classifica e superare la Lazio e il Milan. Mazzari deve fare a meno degli squalificati Izzo e Meitè e degli infortunati Moretti e Baselli. Recuperati solo Lukic e Zaza, ecco Ansaldi spostato a centrocampo. I granata in trasferta sono imbattuti (la striscia positiva è di 12 match, compresi gli ultimi 2 del torneo scorso): nei 5 principali campionati d’Europa, solo loro, la Juventus e il Psg non hanno mai perso fuori casa.
Il 3-5-2, quindi, funziona più nelle gare esterne (in 10 gare, conquistati 14 dei 27 punti) e questo sistema di gioco spesso infastidisce i giallorossi. Le assenze, però, sono pesanti, tanto che il modulo potrebbe anche cambiare. Se non all’inizio, in corsa. Di Francesco, invece, insisterà ancora sul 4-2-3-1. Senza Florenzi, Jesus, De Rossi e Perotti (più Mirante), ritrova Manolas in difesa e Nzonzi ed El Shaarawy per la panchina. E conferma i primavera Greco e (inizialmente) Riccardi, già chiamati per la partita contro l’Entella. Il giovane centrocampista (classe 2001), al debutto con l’Entella, è però poi uscito dalla lista dei convocati (scesi a 21), colpito nel tardo pomeriggio dall’influenza.
LUNGO DIGIUNO Karsdorp giocherà il 2° match di fila da titolare. Solo 3, dunque, le novità dopo il successo di lunedì: Manolas in difesa, Zaniolo trequartista nel centrocampo azzurro con Cristante e Pellegrini e Dzeko in attacco. Il centravanti, solo 2 reti in campionato e senza mai far centro all’Olimpico (ne ha fatte però 5 in Champions), si deve sbloccare: ultimo gol in A, il 6 ottobre ad Empoli. Ma iniziò il girone d’andata come vorrebbe cominciare quello di ritorno. Segnando a Sirigu.