Andiamoci piano con l’ottimismo. Ma il bollettino medico della Roma che segue la risonanza magnetica, non tirando in ballo esplicitamente la lesione muscolare, lascia sperare che l’infortunio non sia grave: Patrik Schick deve fermarsi ma potrebbe non perdere troppe partite. Salterà sicuramente il Verona e il Benevento, che Di Francesco spera di poter vincere anche senza il suo giovane talento offensivo, ma potrebbe tornare disponibile per la sfida con l’Udinese in programma il 17 febbraio. E comunque partecipare alla trasferta in Ucraina per l’andata degli ottavi di Champions League, competizione che non ha potuto neppure assaggiare nella fase a gironi per il susseguirsi di infortuni che lo ha frenato nei primi mesi a Trigoria.
COSCIA – Il problema è sempre nella solita zona della solita gamba: si chiama retto femorale sinistro, in pratica il muscolo più grande della parte anteriore della coscia. Purtroppo per lui non è la prima volta: è la terza volta, in soli cinque mesi. Difficile parlare di ricaduta, visto che il precedente era capitato a settembre, ma evidentemente la fibra non è mai tornata completamente a posto, tanto è vero che Monchi è stato trasparente sull’argomento: «Gli stiamo vicini, cercheremo di risolvere il suo problema in maniera definitiva». Nel primo caso, a inizio settembre, Schick approfittò della sosta per giocare un quarto d’ora contro il Verona, nella sua notte d’esordio, provocando danni piuttosto profondi all’interno del muscolo. Dopo il secondo incidente, ha dovuto aspettare 71 giorni per tornare in campo, negli ultimi minuti di Genoa-Roma. Complessivamente, tra campionato e Champions, ha saltato più della metà delle partite per problemi fisici: 14, sulle 27 possibili da tesserato della Roma.
GLI ALTRI – Oggi intanto la squadra torna ad allenarsi a Trigoria dopo la giornata di riposo che spettava di diritto ai giocatori. Di Francesco farà un discorso per analizzare il momento ma soprattutto dovrà verificare le condizioni dei calciatori infortunati: De Rossi, di cui lo staff medico ha preferito non diffondere i dettagli dell’infortunio al polpaccio, ha giocato la sua ultima partita il 30 dicembre contro il Sassuolo. Potrebbe recuperare per Verona, o almeno così spera l’allenatore che nelle ultime tre partite ha dovuto adattare Strootman nel ruolo di regista. Vanno monitorati anche El Shaarawy e Perotti, che sono rientrati dai rispettivi problemi muscolari, oltre che Pellegrini, sostituito domenica scorsa anche perché reduce da una settimana resa difficile da una contrattura.