Alla termine della partita contro il Torino, l’allenatore della Roma Primavera, Federico Guidi, ha rilasciato alcune dichiarazioni:
Mister, partiamo dalla fine: gol al 95′ in nove contro undici, sempre a dimostrazione del fatto che questa squadra non molla mai. Per il resto, cosa è successo nei 90 minuti precedenti? “Intanto, oggi i ragazzi meritano tanti applausi, perché è chiaro che non era assolutamente facile andare a riprendere la partita a Torino, contro il Torino, contro una squadra estremamente fisica, esperta, in doppia inferiorità numerica. Quindi, di questo va dato atto alla squadra: ci crede fino alla fine e lo fa sempre credendo nelle idee di gioco, perché anche in inferiorità numerica siamo riusciti a uscire sempre palla al piede, andandoci a costruire quell’occasione su calcio d’angolo. Quindi, di questo sono molto contento. Per il resto, ci sono stati degli errori, specialmente nella prima mezz’ora dove sapevamo, anche avendo visto le precedenti partite del Torino, che si trattava di una squadra che ha un approccio molto ‘violento’ alla partita: specialmente nella prima mezz’ora, effettua questa pressione uomo su uomo che chiaramente ti costringe a giocare molto bene tecnicamente per uscire dalla loro pressione, e abbiamo commesso un’ingenuità su una palla in uscita. Ma sono cose che in un percorso di settore giovanile ci stanno, perché dobbiamo migliorare. È chiaro che su una palla che esce non puoi fare un colpo di tacco. Queste sono ingenuità che però – ripeto – essendo un settore giovanile ci possono stare. Detto questo, dobbiamo assolutamente metabolizzare l’errore e capire dove abbiamo sbagliato e cercare di non commetterli più. Per il resto, nel secondo tempo penso che la squadra abbia schiacciato il Torino nella propria trequarti di campo, abbiamo dominato il campo. Abbiamo avuto anche tante occasioni, siamo arrivati addirittura a mettere palla dietro quasi dall’area piccola. Insomma, abbiamo creato tante situazioni per poter finalizzare. Siamo stati bravi poi a riuscirsi al 95′ su un calcio piazzato. Però, devo dire che avevamo davanti una squadra che reciterà il ruolo di protagonista in questo campionato e siamo soddisfatti. Per quello che è visto sul campo, penso che il risultato sia giusto” .
Dalla panchina abbiamo sentito le sue indicazioni di giocare ‘facile’. Forse ci siamo persi in qualche leziosismo? “Più che leziosismo, è quello che abbiamo analizzato anche durante la settimana: cioè, noi ci adattiamo, ci adagiamo sulla pressione degli avversari invece di cercare un ritmo di gioco più ‘violento’, ma che serve a loro per migliorare costantemente e per poter ambire al calcio dei grandi, al calcio che conta. Perché avere un ritmo di gioco più alto significa toccare più volte la palla. E toccare più volte la palla vuol dire migliorare, e soprattutto costringere la squadra avversaria a fare una fase difensiva più veloce. E non sempre è facile. Ogni tanto, noi facciamo tre, quattro, cinque tocchi anche se abbiamo i compagni smarcati, e questo – ripeto – in un settore giovanile è normale. Ma dobbiamo essere bravi a migliorare, perché attraverso questo miglioramento, secondo me, facciamo un salto di qualità evidente, come squadra e come singolo”.
FONTE: asroma.com
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