Alle 19.30, l’allenatore della Roma, Ivan Juric, e il capitano giallorosso, Lorenzo Pellegrini, risponderanno alle domande dei giornalisti nella conferenza pre gara di Elfsborg-Roma, seconda giornata di Europa League.
JURIC Quest’anno ci sarà un occhio particolare in campionato? “Con queste due gare abbiamo recuperato terreno, ora Monza sarà fondamentale per chiudere questo ciclo di gare ma vogliamo fare bene anche in Europa. L’obiettivo è utilizzare quanta più rosa possibile per essere sempre freschi, dobbiamo essere lucidi nelle scelte. Qualcosa cambierò, non troppo ma qualcosa sì”.
Siamo stati abituati a vedere le sue squadre con intensità. In queste gare, abbiamo visto anche tanto possesso palla. Cosa significa? “Abbiamo trovato avversari con cui siamo riusciti a fare questo tipo di possesso e abbiamo giocatori che lo fanno bene. Voglio introdurre l’intensità e la voglia di essere subito aggressivi, proprio per il piacere poi di giocare noi. Questi giocatori hanno le qualità per entrambe le fasi. Ci sono margini di miglioramento pazzesco nella comprensione degli spazi e delle idee, nella fase di riconquista e di possesso. Vogliamo comunque pressare perché vogliamo tenere noi la palla”.
Domani vedremo Hummels? “Dobbiamo decidere, è quello che è arrivato più in ritardo, è un ruolo pericoloso perché lì devi essere pronto, non puoi sbagliare niente”.
Angeliño e Dovbyk hanno bisogno di riposo? “Angeliño è uno che recupera presto e sta facendo benissimo. Dovbyk era un po’ stanco, vediamo se farlo partire dall’inizio o farlo entrare a gara in corso”.
Hiljemark? “Era un buonissimo giocatore che volevo al Genoa, un grandissimo professionista. È facile avere un bel rapporto con lui”.
Cosa pensa dell’Elfsborg? “Mi è piaciuto quello che sta facendo Hiljemark, è un 343 che facevamo al Genoa. È una squadra aggressiva, diretta, mi è piaciuta tanto nelle partite che ho visto: ha valori, attaccanti e quinti interessanti. Sarà una battaglia, Oscar sta facendo un ottimo lavoro essendo anche molto giovane”.
Si rischia di sottovalutare queste partite, come si fa a non farlo? “Ci sono grandi difficoltà, come il campo sintetico e altre cose. Non siamo nel momento di abbassare il livello, si può anche fare un risultato negativo ma la voglia del gruppo di uscire da un momento negativo deve essere massima. Sono contento della prima settimana ma non è risolto. Per noi è una grandissima occasione di rafforzare il gruppo, la mentalità e il pensiero di essere una squadra forte. Non vorrei vedere nessun tipo di sottovalutazione”.
ROMA TV Come arrivate alla sfida di domani? “Arriviamo dopo aver ottenuto un’altra vittoria, ogni giocatore sta bene e vuole esserci domani. Ho tutti a disposizione e per questo siamo pronti a fare una bella gara”.
Avere tutti a disposizione significa avere la possibilità di fare turnover? “Assolutamente sì. Domani dovremo lottare e dobbiamo usare il più possibile i giocatori che abbiamo a disposizione per essere pronti per ogni partita. Questo perché se abbassi il livello diventa dura contro qualsiasi squadra”.
Abbiamo visto la prima gara dell’Elfsborg e l’avete studiata, che squadra è? “In Olanda, pur perdendo 2-3 contro l’AZ, hanno fatto un’ottima gara e hanno creato molti problemi. Giocano un calcio veloce e con passaggi diretti, non sarà assolutamente facile batterli”.
Sarà una settimana impegnativa, bisogna rimanere concentrati “Assolutamente, le prime 3 sono andate molto bene, Adesso per finire questo mini ciclo bisogna fare altre due grandi gare cercando di vincerle entrambe. La squadra è pronta”.
Può essere un’insidia la temperatura diversa? “Sono sempre insidiose le sfide contro le squadre che giocano sul campo sintetico e a queste temperature. Però noi dobbiamo avere una mentalità diversa, più tosta e affrontare ogni partita come se fosse una battaglia”.
🎙️ Ivan Juric alla vigilia di #ElfsborgRoma #UEL pic.twitter.com/D7DhEkwBIm
— AS Roma (@OfficialASRoma) October 2, 2024
PELLEGRINI L’importanza della gara di domani? Che momento stai vivendo? Ha parlato anche Totti. “Domani è una partita importante, fa parte di un percorso che stiamo facendo con il mister e il suo staff per cercare di riportare entusiasmo. Domani è fondamentale per il cammino in Europa e per continuare a lavorare forte con il sorriso come stiamo facendo in questi giorni. Per quando mi riguarda, penso di poter parlare anche per Cristante, è sempre il campo che fa dare giudizi e risollevare da momenti brutti. È bello così perché è il nostro lavoro, è normale essere criticati se uno ha un momento difficile ma è sempre il campo che aiuta a risolvere i problemi. Oltre al campo, aiuta entrare a Trigoria e sentirti parte importante del gruppo e di questa nostra famiglia che stiamo cercando di creare il più in fretta possibile”.
Un passo indietro su De Rossi: hai parlato con la proprietà, con l’ex CEO Souloukou? Ci sono voci secondo le quali saresti stato disposto a rinunciare alla fascia?
“Non penso sia mancanza di rispetto verso mister Juric, ha capito che era un momento di tristezza, la squadra non si aspettava e non voleva l’esonero ed è stato anche eccezionale nel farci cambiare questa tristezza in voglia di cambiare le cose. Il giorno dell’esonero? Come ben sapete o immaginate, non sono uno da pagliacciate ma è abituato a dire la verità. Mi è capitato di dire la verità e quello che pensavo quel giorno. Sono successe altre cose e non è stata richiesta la mia verità. Ho tanta stima per Daniele e per il suo staff, sono un grande gruppo e ci stavano dando tanto. Ma si va avanti perché la Roma è la cosa più importante e va sempre avanti. Lo dico ora davanti al mister, siamo stati fortunati a trovare ancor prima di un professionista un uomo che ha saputo capire la tristezza e trasformarla in voglia di stravolgere le cose e farle tornare nella giusta via. La fascia? È importante quando non la metti solo la domenica, ma tutti i giorni facendo andare bene le cose e aiutando i compagni e io non smetterò mai di far andare bene le cose bene per la Roma e cercare di aiutare i miei compagni. Non è il gesto solo simbolico di indossare la fascia la domenica, ma è una cosa dentro. Questo gruppo lo sento mio, come spero ogni mio compagno. Soprattutto in un momento complicato questo gruppo si è comportanto da gruppo vero e sono orgoglioso”.
I tifosi hanno contestato perché insoddisfatti… “È importante giocare bene in modo da far cambiare l’idea di chi ti sta fischiando. Spero che questa situazione sia rivolta alle prestazioni. Non ho da recriminarmi per quanto riguarda il resto, questa cosa cambierà con prestazioni e risultati”.
Vi aspettavate questa crescita repentina di Pisilli? “Sì, Niccolò è un ragazzo d’oro e di un’umiltà incredibile. Viene tutti i giorni al campo, si allena, sta attento al minimo dettaglio ed è fondamentale per tutti noi, non basta mai bulla di quello che fai di positivo. È un giocatore forte, moderno, sa giocare il pallone, sa contrastare e inserirsi, poi fa gol ed è importante. Dipende da lui la crescita che avrà. Dal gruppo è benvoluto e vederlo segnare ed esultare come domenica è un’emozione incredibile per tutti noi perché ci ha fatto vincere la partita e perché mi ricorda quello che ho vissuto ed è sempre bello vederlo in un ragazzo pulito e umile”.
SKY SPORT Un po’ di tosse, è il freddo della Svezia? “Sì, è il freddo”.
C’è stata una bella scarica di adrenalina nello spogliatoio, come ha reagito il gruppo e come state gestendo il passaggio da De Rossi a Juric? “Ringrazio Daniele per tutto quello che ci ha trasmesso. È stato difficile perché la squadra sentiva che ci dava tanto a livello umano, a livello di campo, continuo a ripetere che lui e il su staff raggiungeranno tutti gli obiettivi che vorranno perché sono eccezionali. È stato difficile inizialmente”.
Non ve lo aspettavate? “No, a dire la verità non era quello che il gruppo sentiva. Non eravamo contenti dei risultati, mi sembra scontato dirlo, ma c’era questa serenità in cui si lavorava bene e forte, per cui i risultati sarebbero arrivati. Al di là di questo, il gruppo ha reagito bene. Ci sono momenti in cui vai avanti perché indossi una maglia, uno stemma sul petto che è più importante di qualsiasi cosa. E Juric è stato eccezionale perché ha capito perfettamente il momento di tristezza del gruppo dovuto ad un cambio non voluto da noi, penso sia chiaro. Le cose sono cambiate, ma siamo in campo con il mister, lavoriamo forte e cerchiamo di prendere tutto quello che ci vuole dare per cercare di mettere in pratica il prima possibile al 100% il suo modo di vedere il calcio per poter vincere le partite”.
Hai quasi 300 partite, 52 gol e hai sollevato una coppa, hai avuto momenti buoni e meno buoni. Perché i fischi? Sei colpevole di cosa, lo hai capito? “No, questo non lo so dire. So qual è la responsabilità di arrivare dopo due grandi come Totti e De Rossi, portare una fascia che ti porta dietro tutta la città. Mi sono preso questa responsabilità perché più che una responsabilità è stato un sogno e un onore. Ovviamente è anche un onere, so che possa essere il primo indiziato quando le cose non vanno bene, so che può essere anche normale ed è giusto così. Quando in una famiglia le cose non vanno bene penso che i genitori si debbano sempre assumere le proprie responsabilità. Al di là di pagliacciate che non mi piace fare perché avete capito come sono fatto, dove c’era da prendersi le responsabilità me le sono sempre prese e sono sempre stato il primo a metterci la faccia e a essere presente. Per il resto penso che per un giocatore sia normale e giusto essere criticato se è un momento in cui le prestazioni non sono all’altezza delle aspettative, di questo mi rendo conto perché cerco di essere il più obiettivo possibile. Quello che non è certo è vedere il mio nome accostato a fatti che non farei mai come uomo, al di là del giocatore e del capitano, è una cosa che non poss accettare”.
Le chiacchiere sugli esoneri? “Sì, mi piace prendermi le responsabilità che mi devo prendere e non mi piace prendermi quelle per cui non c’entro niente. Prendersi una responsabilità per una cosa per cui credevi mi sembra incoerente. Capisco tutto sula prestazione e il giocatore ma all’interno si sanno bene le cose e quanto tengo alla maglia, alla società, alla città e ai tifosi. Do sempre tutto e continuerò a farlo, non è una maglia qualsiasi e ha un valore speciale”
FONTE: Redazione Tuttoasroma – dall’inviato a Trigoria R. Moilinari / Roma TV / Sky Sport